Api mndice. La fede e la religione sono minacciate dai Turchi come pure da altri infedeli. Non ostante che, per gli sfarzi del nemico del genere umano, il congresso di Mantova non abbia ottenuto il successo desiderato, egli opina che non debba rinunciarsi alla guerra contro gli infedeli, fidando nell’aiuto dei principi e popoli cristiani. Affinchè costoni possano dedicarsi completamente alla guerra santa egli si adopererà perchè regni fra essi la concordia e la pace. Sarà sua cura tener lon lano al gregge a lui affidato l’eresia e lo scisma, risvegliare e prò muovere nel popolo cristiano la pietà e la virtù. In queste estrin.se cazioni di vita cristiana intende di precedere coll’esempio. Con tutti-le forze si terrà libero dall’avarizia, che più che tutto i romani pon tefici dovrebbero fuggire, e per ciò anche da ogni simonia, alla quale conduce l’avarizia. In breve, egli si sforzerà di evitare al possibile tutti i difetti e vizi per esercitare tutte le virtù allo scopo di di ventare simile in tutto a Colui, del quale, sebbene indegno, tiene il posto. D’ora in avanti darà pubblica udienza una volta almeno hi settimana, in cui specialmente i poveri dovranno avere accesa e tro vare soccorso. Che se egli stesso fosse impedito, sarà rappresentato da altri ricevendone poi relazione. Quando nei dì di festa va al servizio divino, sia permesso nel viaggio di andata e di ritorno di pai largii e di porgergli suppliche. Nel suo contegno, nel suo tenore di vita, nel modo di tenere la Corte, egli si conterrà in maniera, che nò darà scandalo per soverchio fasto, uè si renderà spregevole per insufficiente comodità. Nel suo palazzo intende di tollerare soltanto persone oneste e si sforzerà onde ottenere gli uomini più adatti pci-i singoli uffici della Curia. Non si tollereranno a palazzo giocolieri, attori, musici ed altra gente leggera. Senza la prescienza e il con senso dei cardinali non alienerà nè impegnerà città, fortezze e ca stelli, nè introdurrà nello Stato della Chiesa nuove imposte e dazi. I comandanti ilei castelli saranno obbligati sotto giuramento, venendo la vacanza della Sede apostolica, a consegnare ai cardinali o ¡1* papa novellamente eletto a piacimento i castelli, anche se avessero il soldo arretrato. 1 governatori delle città e i cardinali, che govei nano province dello Stato ecclesiastico come legati de Intere, dovranno ogni anno dar conto dell’esercizio del loro ufficio davanti a giudici pontifici mandati all’uopo e in caso di bisogno esser tratti in gi*1 dizio e puniti. 11 papa promette di riconoscere tutti i privilegi e diritti largiti dai suoi predecessori se l’ingratitudine non costringerà a toglierli: promette di non muovere guerra contro principi e popoli cristiani senza consenso del Sacro Collegio. Tale consenso chiederà anche per tutti gli atti ecclesiastici importanti. Poiché i cardinali sono membri del corpo del papa, egli intende nominar cardinali so! tanto degli uomini degni. Questi debbono essere di legittimi natali-di almeno 30 anni, dottori in teologia o diritto canonico, di vita incensurabile e. provati negli affari. Pei cardinali così detti di corona (tìgli, nipoti, dignitarii dei principi) basterà una cultura comune