Carriera di Sisto IV. 435 La pia madre aveva consacrato con voto a san Francesco il bam-l>in<>, "gni tanto colpito da malattia e, malgrado il parere di parenti dai sentimenti mondani, essa ottenne di potere affidare il fanciullo giunto all’età di nove anni al Minorità Giovanni Pinarolo. Sotto la (ruiila ili i|uest'uoino eccellente il valente giovanetto apprese a cono-H'rn i a stimare la vita del chiostro, a cui doveva poi interamente consacrarsi. Francesco frequentò poi la scuola superiore di Cliieri, le università di Pavia e Bologna, per studiarvi filosofia e teologi A soli 20 anni attirò su di sè 1’ attenzione dei suoi superiori. allorquando nel capitolo generale di Genova prese parte a una disputa. In questa egli si addimostrò tanto versato nella dialettica e così elegante nel parlare latino, che il suo generale Guglielmo Casale non potè fare a meno di abbracciarlo.1 Dopo aver conseguito all’università di Padova il grado di dottore in filosofia e teologia, entrò nel magistero accademico ed esercitò come professore a Padova,2 a Bologna,3 a Pavia,4 a Siena, Firenze e Perugia 5 dovunque con ottimo successo. 11 concorso alle sue lezioni era tanto grande, che Giovanni Argiropulo e Bonfrancesco Arlotti eb-•*ro ad affermare più tardi, che non eravi un dotto in tutta Italia ■I quale non fosse stato uditore del Della Rovere. Ciò vien riferito «pressamente dal cardinal Bessarione, che da allora si strinse a Ini con grandissima venerazione. 11 dotto greeo non volle più pubblicare scritto alcuno che non fosse stato limato e migliorato da Francesco insigne egualmente nella teologia che nella filosofia.“ Francesco si distinse anche come predicatore: ai generali del "io Ordine egli prestò l’opera sua in molti negozi di importanza. In ’“‘Suito gli fn affidato l'importante ufficio di procuratore in Roma. Allorché per la sua tarda età si sentì incapace a sostenere più a '•Ugo il peso del suo ufficio, il generale Giacomo de Sarzuela scelse ’ f'iuim, 8ixtu* IV. 132. Cfr. Magenta I, 355. ^><4 discorso di Naldo Nau>i citato sopra p4.M. n. 5 dell'attività di Fran-«ella città di Padova si dice: «In ea euim cum homines min. ordinls domi '"'oam edoceres, tantus populariter ad se concursus audientium factus est. 'iO-hì jHihlicis etiam illius civitatis institutis mlinus tibi philosophiae precepta •■»«k-ndi demandatum esset, ut multi praestantes viri, quidam etiam ex lpsa "*1'* Grecia intéressent». Secondo Naldi Francesco lesse filosofia anche in Itoma. ' '*• i-5 C. 18, t 114 della Biblioteca Cordini di Roma. Cfr. • (*hirarhacci. Slor. di lini. Cod. 768 alla Biblioteca dell’Uni-*r*ltà di Bologna. I.'affetto dei Bolognesi, dei quali molti conoscevano 11 , Papa. si vide secondo il I¡imbardaci i nella splendida ambasceria che nel '1 fu mandata a Roma per renderteli omaggio. * ' «li Corradi. Ment, e docunu-nli p. la gloria dell’ Vnirertilà di Vavitt Vedi Crazia.ni. Cronaea di Perugia 044 e Buri. Mem. M. d. Perug. Univ. 1 Perugia 1816. 515 s. _ ' ' la testimonianza di L Carbo dal Cod. Valle. 1JH5 presso Schmakbow Cfr. Creiouton III. 57.