470 Libro III. Capitolo 2. Sisto IV. 1471-1484. Riario prima della sua line si convertì, ricevette i SS. Sacrane <• morì appieno pentito.1 Al feretro del defunto piansero Sisto IV e tutta Roma. L’1: sura, segretario del senato, per esprimere i sentimenti del poj >lu sulla morte immatura di questo magnificentissimo signore, s>t; « Così le nostre feste ebbero fine, ed ognuno deplorava la m del Riario ».* Nel breve periodo del suo cardinalato egli aveva lacquati 200000 fiorini d’oro, anzi secondo altre relazioni :5(Mh i ed ora moriva lasciando altri 00000 fiorini di debito.3 Gìumi m però vuole si riconosca che il Riario impiegò le sue ricchezza in parte anche a nobili scopi. « Nel suo amore per il fasto si r ■■ la tendenza di quel tempo a sublimare l’esistenza con l’arte, s. i./.i di che anche i sovrani civili, i comandanti d’esercito meno ri guardosi che s’avevano dintorno credevano di non cavarsela. ' sua alleanza colle arti — prosegue a dire il biografo di Meloz/> «la Forlì — ci mostra in quell’unico anno, che egli abitò ai SS. A|j' stoli, riunito intorno a sè e al suo servizio tutto quanto era possi di avere in Roma ».i D’accordo con ciò un dotto romano in bas. ;ui accurati studii ha potuto affermare che non vi fu allora in Ronin un poeta, il quale non abbia esaltato il cardinale come un grande cenate.5 Nell’orazione funebre del cardinale viene espressami : tc ricordata la preziosa biblioteca, che egli era in procinto di istituir' nel suo palazzo; oltre a questo ivi si rilevano restauri e abbellinn ¡i (lolla Biblioteca Corsini di li orna trovasi al f. 117-123 VOrotio ihtc re idi d. /’flri oard. 8. S'irli /¡abita Ronuie a revdo patre tl. Nioouw» • ModruMcn. (mi servii di questo manoscritto, perchè le rare stampe di quel •' [cfr. Ht» 11770 s.) mi rimasero inaccessibili), una eccessiva incensatura. tire mordaci; vedi Torio 27»> e Schmaksow 838; è del numero ancia* phium rev. d. /’«•tri carda* Siirii IV. che trovasi nel raro libretto Epitaphio ci«’’' virar.. Strassburgo 1510. * Cron. di \iterba di (iiov. ni Juzzo 1(M e Rapii. Vouaterkasis XXI f. 234. * Sciimarmow .10: cfr. 54. 1(53. dove si ha la prova, che saggiando oriti*-mente le notizie restano tiensl molte cose verosimili intorno alla relaziono Melozzo da Forll col cardiual IUario, ma nulla di veramente accertato. ‘ ( orvisikri in .4rch. d. Soc. Rum. I. 478 8. Cfr. anche Cobsigsasi II. v‘ fh\ cali. Ili (1868). («M*, s.; 1*ecci in Arch. «/. (toc. Rota. XIII. 51» s. e - Mcrula 92.