Sisto IV e l'inquisizione di Spagna. 505 aveva perorato a favore degli inquisitori, egli li manteneva nel loro ufficio. Che se per l’avvenire essi non agissero secondo equità e giustizia, d’accordo coi vescovi del luogo e come richiedeva la salute delle anime, egli ne porrebbe altri in loro vece. La preghiera dei reali di Spagna che desideravano venissero nominati inquisitori anche per le altre parti del loro regno, oltre la Castiglia c Leon, venne respinta dal papa, poiché nelle altre parti del paese, Aragona, Catalogna e Valencia, funzionava già l’inquisizione pontificia dei Domenicani. Per quest’ultime provincie fu accresciuto il personale.1 Sisto IV che in massima approvava la nuova inquisizione,2 ebbe presto un nuovo motivo di essere scontento del modo di procedere degli inquisitori. Il suo risentimento non riguardava la sostanza, ma la forma, non la cosa in sè, ma il modo e la maniera (li procedere. Pare quasi accertato, che le maestà di Spagna intendessero dare alla nuova inquisizione un carattere troppo civile, e che esse prendessero talvolta a pretesto il pericolo realmente minacciante da parte, dei finti cristiani per colpire mediante il tribunale della fede anche altri loro nemici, e pare che a tal riguardo i nuovi inquisitori e quelli Domenicani del papa si mostrassero troppo servili. Per ovviare a tale inconveniente Sisto IV inculcò la stretta osservanza delle prescrizioni del diritto comune (10 ottobre 1482).3 <'on quale arbitrio procedesse il sunnominato Miguel Morillo, rilevasi (la una bolla di Sisto IV del 21 gennaio 1479. Da essa risulta, che depose il Morillo dal posto che aveva tenuto fino allora, sostituendovi un altro, l’inquisitore di Valencia, nominato dal generale «lei Domenicani. Sisto non soffrì un tale arbitrio e ordinò si restituisce al suo ufficio il primo inquisitore.4 Per conoscere il carattere dell’inquisizione spagnola appare importante la circostanza che « come l’autorizzazione ecclesiastica dei primi inquisitori, così anche il primo, importante regolamento di procedura pel nuovo istituto partì dal papa », avendo egli il 25 maggio del 1483 elevato l’arcivescovo di Siviglia a giudice 1 Llorente IV, 304-397. Grisar 561, dove naturalmente deve leggersi 1482 invece di 1492. Cfr. Vogelsteix II, 19 e Hinschius VI, 350. 1 Ciò è provato chiaramente dal breve del 23 febbraio 1483 presso I.l<>-•fnte IV, 402-406. Nessun papa si è espresso contro l’inquisizione spagnola come tuie, anzi molti in favore, come in particolare Sisto V nella bolla del 22 gennaio 1588, nella quale l’inquisizione spagnola viene presentata come un’istituzione sorta per autorità della Santa Sede (cfr. Rodrigo II, 153). Anche un editto •Ielle maestà spagnole del 1487 dice, che l'inquisizione neUa Spagna deve la sua introduzione alla Santa Sede; vedi Reuss, Jmtruktioncn 134. È indubitato d’altra l'arte che Roma si adoperò perchè venissero mitigate le asprezze dell’inquisizione e affinchè questa non servisse a scopi politici ; cfr. Hefele, Xitnenes :{15 ss. 3 I.lorente IV, 398 e Hinschius VI, 350. 4 Sull, Praedic. Ili, 572.