nn-ffu.-tiiit delia faliwi dottrina «Iella auperiorita «lei ronrilii. |iur tnprr né ripetevano malgrado l'interdetto r«uiu(n da Martino V.
•	<•! ad e*. «otto t'aliirto III le un iterai tu di l*ari«i e di Tot«*«, me pure |>arerrhie rurjiorazloni religtoae. avevano appellato a f» ronrllio contro rini|HWÌKÌ«ine «Iella decima per la guerra taira.' Krn da prevwlemi che tali ap|*ellaftioni, alate a«pn- Canna dell op l* ««itktne, aarelil«*n» ripetute ora per la «|Ueati«>ne della ilnrina l*er <>lti infatti una tale ap|tellaiione era allora ritenuta omr un n. tao giuridiro «lei tutto ani tu imi t>i le. nè ad aveva raariran «iella n>at radiatone tra la falaa teoria «mrlliare e I «liritti divini «le)
; -«pala*
l'io II rironidd«* «-he au i|unrto punto Irtangnata fare la Iure: '*♦» era |>eranaM> rbe il molti pi ira raé di aimili appelli • «loveva vilire del tutto la piatenti pontitiria e infine «ileireggere ogni "rdiaameuto errleaiaatirt» a.* Kgli pernio d acrnniu <«t ranlinali (< nti«ae autto pena di arutnnnka c|ne«rte ap|*-lla<ioni già vietale «I prevedenti pontefici e dichiarò lini le «(nelle già avvenuta * l.'la» ■tante ladla anima (tal :
•	l'n ahuao earrraldle e per |'a«ldietn» inaudito a'è di rrrente
ii	tnalotto. |a-r rui alcuni. »pinti «tallo afdrito di H bell Ione, non per •»•Ieri«» di giuatUia. aia per «tlrand alla Meritata pua. hanno
1	ardire «Il fare ap|iello «tal tearovo di lto«na, rapprewrutaate di