ruolo II non fu (in «nemico ilella HClenai ». .'127 lii preghiera vi aggiunse un regalo «li 20 ducati.1 Parecchi ti conosciuti da Paolo II quando era ancora cardinale, furono l>"i dal medesimo chiamati a Roma, come ad e*. Dominio Calde-•n e Gasparo da Verona, che divenne più tardi il suo biografo.2 I lorentino Lionardo Dati ebbe il vescovato di .Massa e Sigismondo • 'oliti, Gasparo da Verona e Vespasiano da Bisticci attestano clic il papa era molto affezionato a questo letterato. L'ultimo poi • d'opinione che se il papa fosse vissuto più a lungo, avrebbe in* - idto il Dati della dignità cardinalizia.’’ La medesima dignità si profetizzava all'umanista (ìiovannantonlo Campano e al dotto Antonio degli Agli, il quale ultimo ricevette nell'anno 14<5T» Farcivo- ovato di Ragusa, nel 14t!7 il vescovato di Fiesole, che tre anni ■>po cambiò con quello di Volterra.4 A vescovo di Fiesole fu allora • letto iiii altro erudito, il fiorentino Guglielmo Antonio Becchi.® • ‘he poi Paolo II anche da papa s'interessassi* di studii storici ri-»«Ita dal fatto, che anche nell’anno 1470 si fece trascrivere cronache |M*r suo conto,® Agli eruditi da Paolo 11 insigniti della dignità vescovile apparane pure Giovanni Andrea de' Bussi di Vigevano, legato da viti-">li di stretta amicizia col Cardinal Cnsa. un uomo che si è acqui-alo meriti immortali nel diffondere l'arte della stampa in Italia, '¿naie viva parte prendessi* il papa nell'introdurre questa nuova invenzione, quest'« arte divina», dimostravalo la cortesia con cui accettava le numerose dediche del suddetto prelato. « 11 tuo pon-titirato già per si* gloriosissimo — vi leggiamo — non verrà mai dimenticato, dacché quest’arte è penetrata tino al tuo trono».7 Kunivi V. Sa CAsr-smi « i»wì7 (¿cibisi *m. «fr. anche Mi-tic* I im» nMi-,. Hijtl. Jlartornm rum in tal. rpi*rr,f.Vnipi l«TS. lai. 35 e « 'okhIiìMv 'l II. SOR. Itigli* rd» ni MafM cfr. oltn- a quanto dicemmo nrl n»l. I. 552 a. (ed. 1H31) »1x4» itii-LUBi 30. li ¡3, 1«7 a., MojrrrAt'oosi. Blbl. WbU I. 9S e Esala., Oetch. ■<* ««50140 1*4 k. Un * trattato di T. Mirra. Pro eecleeie iMlrrannti a Paule H- P. II. rviwnid* rrgularibu» reetUete. libcUn* ad rwtdcm MI» Biblioteca »‘orjthcar, ma |.er mala *>rt<- Tendalo nel IW1 t. BiblMkrm Hnrghrliana. I. fi*.»«. 1 limai I. SU: ,-fr. Ut e Gtru.ua V. »nebe T«ii*I3*i. HrUgtome ' I:<>iua 1872 e Gabott», limilo US & * Mai. Spie. 1. 275. Iì.uipab VnM. KOS (cfr Ofaca. «far. d. letl. Uel. XVI, -1 «•: t. anche VoicT-fcirwa. 47». SioWMOin» De' Owm nel mn» • trattalo prò -• rrlmnì, indirizzati» a Sialo IV, «Tire: • «tiratila lor«ndua.|u«* full t’aolo II. i**ntlt»rl «a|.lentiwiino l^onardn« I Hit hi» Mawwnua i-m-*ul «Ir Mimma Inno-nrWla. Mimma pnuh-ntia. Mimma in rrbua omnlbn« U-tnj«TBnlla. alilo (»raetprra «Wlt» et eri„i praeditu»». Co*. Ielle. 2Mt P. II. t ««. B Ibi Intera Va Heana. V*dl Fumisi In fUorn. ttar. i leu. Ilei. XVI. 2S. ’ TiaABoarm. VI 1, 2SK*. Cfr. rmxu 87-«. V. anche GabaMPI. Atip. 134. * «inaisi 135. Cfr. Mt's-r*. Hlbl. loc. CKU U quale «.me Papkscmiit 515 e r*Utli»TTij tB» a>«llrne che l*ank> Il |X»t«nae la nuora Invenxiotw. ITw I«*