L'Italto dopo la perdita di Negropont».	413
   La conquista di Negroponte da parte dei Turchi era infatti un avvenimento di tale importanza, che il più recente storico della <!r. ia ha creduto bene di chiudere con essa un periodo. Tranne una pie ila parte, gravitava ora sull’intero popolo greco la mano penati-•• del sultano. Venezia poi «era ricacciata quasi solo a Creta e ; poche isolette e fortezze sull’estrema periferia del mondo
grero ».*
   Lo sgomento dei Veneziani era accresciuto dai loro rapporti te- eoi papa, coll’imperatore e col re d’Ungheria, non che dal-IV ggiamento apertamente ostile del duca Galeazzo Maria Sforza presso il quale v’era un partito che brigava affinchè si traesse pi' ito dalla sventura incolta alla confinante repubblica per riconquistare il territorio ceduto nel 1454. In Bergamo, Crema e Brescia teti:evasi una subitanea invasione delle milizie milanesi ; quintii vi si raddoppiò la guardia lavorandosi insieme giorno e notte per prepara; opere di difesa.2 Per fortuna il re di Napoli dichiarò al rap-pr- sentante di Milano, che stante l’imminente pericolo turco egli no i prenderebbe parte ad un’impresa contro Venezia.'5 Dava invece mi Ito poco da sperare alla repubblica di S. Marco il contegno degli alt i Stati italiani * e quello del re d’Ungheria ; Paolo II al contrario «•‘»tnprese la propria situazione e smise ogni rancore contro Venezia. H fn proprio ancora una volta la Santa Sede che s’occupò con grande energia del ristabilimento della pace e della costituzione di ut! i lega contro i Turchi.5 Il 25 d’agosto il papa notificò a tutte le (x enze dell’intiera cristianità la conquista di Negroponte, descrivendo a vivi colori i pericoli che minacciavano dall’Oriente e chie-•I'ndo istantemente soccorsi; aggiungeva poi che quanto più sollecitamente si facesse qualche cosa, tanto maggiore sarebbe la sua '"'isolazione.6 Il duca di Milano che aveva assalito i signori di
•	Virreggio fu dal papa supplicato a deporre le armi; i Veneziani aie avevano intrapreso sul Mincio certi lavori che significavano
     ' II>kt7.iikbg II. 003: cfr. Ili, 3 s.
     .Mai.ihtotti si.' M». ifcMH. 101. ioti.
    *	.UAr.iHTRKrn 114. 110. Anche nel regno di Napoli fu permea«! In collctta **i denaro contro i Torchi ; vedi N. OirtcE Gauwta. Cernii /ritirici dei \unzil '(•"«foKoJ re ¡ritieni i nel regno di \ a poli, Napoli 1877. 21.
    *	Cfr. Mjmkdm 00 e 78 ».
    *	<’fr. U • breve di Paolo II a Firenze del 23 ngosio 1470. Archivio di •Sl«to In FI rene e. X-Il-tS. f. 25-20.
    *	*• Breve a Francòfone «il M.. Dal. Rumar H'O Odoro Cai. Scpf. in quel 'Archivio civico. Il medesimo scritto a lok. de Saba uditi etrme* Oeben-
nell'ArchivIo di Stato in Torino e a Colonia nell’A r eh 1 v I o r* T1 co di Colonia. Orig. f’gm. con Imita pendente. arrivA, secondo una
    di cancelleria. ai 23 novembre 1470. l'na traduzione tedesca del breve spe-•lito parimenti il 2f. agosto 1170 al marchese Albert« di Brawlenburg fu da ,5*' 'edutn in R.-ìf.-A. 1. (risp. V). f. 135 netl'A r c h I v i o circondariale
*	« m b e r g a. ora stampato presso Priebatsch I, 19».