748 Appellili«'. questi altri libri, dicendo .Invernile nionstra de reprendere le vicii. ma el ne fa doeto et li ingiglia ad dii lo lege, come fano anche quest nostri predicatori (piali qualche volta ha verno reprehesi che predi cando incignano fare de le cose lascive che l’homo non le intese min pili el questo quando se metteno ad volere dire: in questi modi se po fare» uno peccato; dicendo S. Sta che gli sono tanti altri libri cinse possono legere et che legendoli l’homo se farà tanto doeto quanto bastarà et che l’è meglio dire mia cosa per li proprii vocabuli din ]>er queste circuitione che usano poeti. Retornando ad damnare molto li (lieti 4 coniuratori che ex toto negano Dio dicendo che li pagani et gentili et li altri antichi servavano qualche religione et costoro negano el tucto. Et (pii el mag™ d. Lorenzo da Pesaro1 allegò molte cose et de Romani et de altri antichi in le quale servarono grandi* sima religione et tante cose allegò ad questi propositi esso d. Lorena ehel papa ih1 prese piacere assay et lo stava voluntieri ad audire. Fo etiandio allegato et testamento vecchio et testamento nuovo et rasoi ic civile (d rosone canonica per «no d. Lorenzo et pei’ li altri ambaxa tori de la liga perche tutti sono doctori chi in utroque et chi in jurc civili tantum. Fo etiamdio recordato che corno è proliibito alli preti (hi seguire le lege civile per le conditione differente che sono dal temporale al spirituale così se po prohibire el studio de le poesie et astrologie perche da esso se cava mille heresie etc. Ad un altra cosa dixe S. S*" die la voleva provedere cioè alle zanze et bosie cinsi' dicono (pia in campo de Fiore et che ordinarsi uno decreto oppor tuno ad questo et che farà fare de li »dirizzi ad quest i zanzatori che se fano ad Venetia dicendo che quando Pier Brunoro fo mandato in la Momi uno Venetiano gli dixe va pur die tu non ne tornarav rnay (*t che essendosene doluto Piero Brunoro con la Sria fo statini preso (lieto Venetiano et dattoli XXV squassi de corda et poy bandito et molte altre cose dixe ad questo proposito dicendo maxime che tutto quello fo (lieto in campo de Fiore o vero o boxia, o 1m*ii o male che sia fu scripto per tutto el mondo et che del vero et bene se po bavere l’homo per excusato, ma che de la bosia et male el se voria castigare cioè castigare quelli che lo andassimo tingendo et seminando. Demum la S. Kta dixe che ad ogni modo l’haveria de liberato communi care questa cosa con li prefati ambaxatori et con li cardinali, ma che l’era stato fin bora ad non dirne altro perche el non sapeva ancora dire alcuna verità de tradimento si- non le bestia-litate -suprascripte el cosi li cardinali sono andati questa matina ad palazo per questa casone le quale tutte cose me è parso significare V. Ex. alla (piale humilmente me reccommando. Datmn Komae ult. februarii 14<»S. ( Iris. all'A v <• li i v i o (li S t a 1. o ili M i 1 a n o. Cart. yen. (sta t>er errore al febbraio del 14(1!)). 1 Su questo inviato cfr. sopra p. 321. 322, :ì!1n. 422 e Lettre* ile Loui* XI voi. Ili, 278-27!». 343.