Libro III. Capitolo 12a, Sisto IV. 1471-1484. oli io, il secondo da Raffaello. I locali servono oggi come floreria del Vaticano; nel cortile del Pappagallo, che allora, come oggi il Cortile di S. Damaso, formava il cortile nobile, vedesi ancora sopra il portone il nome del papa Della Rovere. La nuova biblioteca al bracciava tre grandi sale: le prime due servivano come biblioteca pubblica ed erano divise in due sezioni, una per i manoscritti latini e una per i greci. A queste era unita come terza sala la biblioteca segreta, la quale conteneva i manoscritti più preziosi olti a documenti e cose d’archivio. Fin dal principio del secolo XV alcuni documenti di speciale importanza erano custoditi in Castel S. Angelo. In questo luogo sicurissimo Sisto IV, in considerazione dei tempi burrascosi, fece trasportare anche i più preziosi « privilegi della chiesa romana », quei documenti cioè che concernevano i rapporti di diritto e di possesso della Santa Sede, dopo averne fatto trarre copie autentichi * per mano di Urbano Fieschi e del Platina. Così Sisto IV è dive nuto il fondatore del cosidetto Archivio di Castello, il quale per i suoi numerosi documenti originali e le sue preziose copie forma fin dalla fine del sec. XVIII uno dei fondi più preziosi dell’Archivio segreto pontificio.1 Dai registri di conto si rileva, che nel 1480 Sisto IV aggiunse ancora una quarta sala, che fu detta la Biblioteca Nuova o Biblia-teca pontificia. Oltre a numerosi manoscritti venivano qui custoditi anche i volumi dei registri pontifici.2 Nel fondare la sua biblioteca Sisto IV badò soprattutto a farvi aprire da ogni parte ampie finestre affinchè vi scendesse pienamente la luce. Dei vetrai tedeschi ebbero cura di apporvi delle lastre di vetro colorate, le quali mostravano al visitatore lo stemma pontificio.3 11 pavimento da principio doveva venir fregiato da lavori in mosaico; ma poi all’ultimo fu deciso di coprirlo di splendide maioliche colorate, le quali in parte si conservano ancora. La porta e l’inferriata dell’ingresso furono ornate di bronzo dorato, le pareti di pitture. Dal novembre del 1475 in poi attese a dipingere le Biblioteca pubblica Domenico Ghirlandaio insieme al 1 P.rkkslau, Urkvndenlehre I. 129. Löwenfeu) in Histnr. Taschenbuch d> Raumes, t5 F., V, 318. Dudik II, 14 s. Regest um Clements V. I, xlfx. Archivi 18. Gachard, Ardi-, dii Yatican, Bruxelles 1874, 7-8 Mèi d'archéol. 1888. 150 e Studi c dar. Vili, 11. Ancora inedita sembrami una bolla molto interessanti' di Sisto IV, dat. I/,7U. III. Non. lui., relativa al miglioramento degli impiegati dell’archivio, sulla quale richiamò l’attenzione anche il Prof. Schlecht. Hegest 59— t. 12 s. Un’altra bolla in favore degli scrittori apostolici era stata emanata da Sisto IV fin dal principio del suo pontificato. liegest. )ìf>3, t. 492 s. Archivio segreto pontificio. s Fabre loc. dt. 459. Clark 9, 18 s., 30 s. 3 Müntz III, 119 s., 181, 133. Clark 11. * Cfr. Fabre loc. cit. 401-462.