Paolo II e Venezia. ai voi ni«“ nte il conflitto.1 Questo (lifttei)** compito fu affidato al <.r h tl f'arvaja], il quale |H*rù ebbe i pieni poteri altri1«) «li lauti ¡11 cano di bisogno l’interdetto, Quanto si sa circa le sue <>ni prova che il sincero desiderio del papa era di venire .■ I i amichevole componimento. 11 cardinal tìonzaga era «|iiin«li •I . vi che Paolo li stesse concertando una lega con Venezia l»-r (¡fenderai contro le ostilità del re di XapolL* Purtroppo ci fatiiH. difetto notizie particolareggiate circa le prolisse pratiche del-l’in» ine cardinale: ci viene |>erò narrato che egli disimpegnò <*«•-(■••ili itcmente la sua ardua missione. E anche ammesso che il • V ijal non sia riuscito a dirimere in modo soddisfacente tutte !<■ - utroversie tra Roma e Venezia, egli iui|>cdì tuttavia che si tfri . ircsse una pace con la Porta e avviò delle relazioni più tollera .¡li tra Paolo II e la repubblica di S. Marco.1 Essendo stata inno 14«is sistemata, in modo da contentare pienamente Vene* ■da. anche la questione della decima, nel machio dell'anno seguente *i linse anzi un’alleanza4 tra la Signoria e il papa, la (piale ten-•h 'a a colpire il traditore Roberto Malatesta. La politica della doppi1'/». messa in seguito in pratica dai Veneziani.* poscia nuove mtitnnersie circa la decima |>er la causa tarca, suscitarono tut-. altri dissapori tra gli alleati. Quando Paolo li mori le rela-*kmi con la sua cittù natale erano diventate cosi tese, che alla • uria non trovavasi presente nemmeno un inviato veneziano.6 Anche con Firenze ebbe Paolo II più volte a contendere per t * « Attenti signori |iretl faranno ogni coni |*t al»»nixare ilkti 4 «noria ». ■'««••r* d| Ago*!. ra oip. 3 e inoltre le due brerliwfme notiate preaw» OKCBRU I. B ,,v* *a solnxione della questione per la decima. (tr. amile Una. /fang. II. ' l ibri commetti. 178. • IT wl# fap- <5. . M'1-II-II*<> a». Cfr. il • brere