520 Libro III. Capitolo 7. Sisto IV. 1471-1484. «lei vescovo (li Viterbo.1 Già nell’anno successivo le relazioni tra Luigi e Roma erano molto tese. Vi diede occasione innanzi (' tu la nomina di cardinali del 7 maggio 1473, la quale alla cori' ili Francia dicevasi fosse stata simoniaca. TI papa difese il suo op«i tu in una lettera indirizzata al re il 22 agosto 1473.2 La rispost ili Luigi è un misto di offese, d’ingiurie e di scherni. Colle più a« > espressioni egli si lamenta che il papa abbia trascurati i proposti da lui per la porpora, mentre aveva preso in considerazione „’li altri prìncipi. Questo modo di trattarlo era tanto più ingiù- >. inquanto che egli, il re, aveva abolito nel suo regno la pramina sanzioni. In fine Luigi fa appello a Dio onnipotente e ai prim i'i degli apostoli Pietro e Paolo! Sulla fine dell’anno 1474 Sisto IV fece delle rimostranze pii ■ il re per la rottura del compromesso dell’anno 1472. * Per tutta i i-sposta il re Luigi l’8 gennaio 1475 emanò un’ ordinanza, coi ia quale « a difesa dei diritti del potere laico e delle libertà gallicani • veniva introdotto il placet per tutti gli atti pontifici.4 Dopo Sisto IV il 13 marzo del 1475 tolse la carica di legato di A vigni >■ al favorito del re Carlo di Bourbon cui era stata affidata provvisu riamente, e diede quel posto importante all’arcivescovo di quel1 a città, Giuliano della Rovere.5 Il conflitto, acuito ancora coll’esti sione avvenuta già nel 1474 della giurisdizione dell’arciveseo'" avignonese, andò ora assumendo una violenza sempre maggiot Luigi XI vedeva minacciata la sua influenza sui confini della Pi venza, proprio in un momento, in cui egli sperava «li stendere sue mani sull’eredità del re Renato; decise adunque «li opporsi papa in tutti i modi.** Prima di tutto egli cominciò ad agitare p la convocazione «li un concilio generale, nel quale si doveva « rifc mare la Chiesa » e in luogo di « Sisto portato sul trono per simonia dovevasi eleggere «un papa legittimo». Certe carte segrete, tolt ad un ambasciatore ungherese, mostrano come Luigi cercasse guadagnare al suo disegno l’imperatore Federico. Allora il |! d’Ungheria fece sapere alla Borgogna come egli si fosse inteso co’ Ferrante di N’apoli e che l’unica via per intralciare quel disegi ' 1 «ili * Aita e,»n*ì*t. (Ml’A r c h i v i o sogr uto pontificio registrano - 1- otlr.br»> In nomimi ili Kstoutcville a legata* in Oallw : ma tale invio » divenne realtà : il curtlinale vi rinunciò e in sua viw fu nvmdato il vescov» «li Vit<>rljo. »'fr. «Oxi;i\s |.a Sarra I. ss. Trovai questo * documento linoni ignoto in una copia sincrona nell A r chivlo ili Stato in Milano e Io pubblicherò in altro luogo unitameli!« alili J risposta del r»> franet>sc. S*>comlo questi ilixumenrl bisogni rettili'**«' « ¡VKmÉn Vili, 88. 5 Achkrv, Spi,. III. Paris. I728. ,<44 s. • Ordinimi in. il,* riti* de Frani r XVIII. Kit. V. Arehir. fur hìrehemi XVMl. 170: I«ai'noi' li. ’-■««: HiNscmrs III. 732 e Lettre* ile t,oulx XI VI. ««• 1 11EV 154 s. * Ibill. 153. ir,« s.