I Turchi in Italia. Attiviti! ili Sisto IV contro il |>e ricolo turco. ”>33 ^'ismondo de’ Conti — la costernazione non sarebbe stata maggiore se i nemici avessero già posto il campo sotto le mura della città, l/nnsia e il terrore avevano invaso talmente tutti gli animi, che m inai anche il papa pensava alla fuga. Io mi trovavo allora — prosi ;ue a narrare Sigismondo de’ < 'oriti — nei Paesi Bassi al seguito «It i Cardinal legato Giuliano e mi ricordo ch’egli ricevette il mandato di approntare in Avignone tutto il necessario poiché Sisto aveva risoluto di rifugiarsi in Francia, qualora lo, stato delle cose ir Italia avesse ancora a peggiorare».1 Maggiore di quella del papa fu la costernazione di Ferrante, il cui tiglio Alfonso dovette incontanente ritornare dalla Toscana.2 Il i invocò subito l'aiuto di Sisto IV e di tutti gli altri principi italiani, minacciando anche che entrerebbe in negoziati col sultano a qualunque condizione per la rovina degli altri, qualora non gli prestasse un sollecito ed energico aiuto, (¿uanto fossero allora t> se le relazioni tra il papa e il re napoletano si fa manifesto da «|uanto riferisce uno scrittore pontificio contemporaneo. « Sisto IV così costui — avrebbe contemplato con animo tranquillo il danno e triste destino di quell’alleato traditore qualora Ferrante avesse avuto da fare con un altro qualsiasi avversario; ma siccome il nemico della cristianità, il distruttore della religione e dei suoi Ntntuarii aveva posto il piede sul suolo italiano e minacciava di distruggere dalle fondamenta il papato e il nome romano, qualora non fosse senza indugio respinto, così egli si diede con tutta sollecitudine a prestare soccorsi : mandò sul momento quanto più denaro potè raccogliere, permise la riscossione della decima da tutto il clero del regno e promise il perdono di tutte le loro colpe a quei ‘listiani che combattessero sotto l’insegna della croce contro i Turchi ».3 Già appena approdati i Turchi in Apulia Sisto IV erasi rivolto ¡t tutte le potenze italiane, per poi ripetere con più forza di lì a ]>oeo il suo grido di soccorso.4 « Se i fedeli cristiani, — così egli — ' Sigismondo dk.' Conti I. 107-109. Schmarkow 142. Guglielmotti 429.' Ferrante aveva fatto annunziare al i>apa la caduta di Otranto por mezzo di un messaggio speciale; vedi Foucard. Dispacci SG. Anche Paolo delio Mastro (ed. •’»-IjUSe 105) ricorda ch’era intenzione del papa di lasciare Roma. ’ Notar Giacomo 14fi. G. A. Pecci. Meni, di Siena I. Siena 1755, 14 s. Pi card. Dispacci 82, 121. 153. Iìki mont, Lorenzo II1, .’iils s. V. anche Ckcconi, Roccotiiu, <1 u:zoni da Oximn. Osimo 1889, .'ti s. ’ Sigismondo de’ Conti, loc. cit. Cfr. Foccard. Dispacci 110 s.. 142. 60W ss.. Novaes V, 184 nota b. * Anche Firenze ricevette simili * brevi in data di Roma. 27 luglio e 5 ago-v,o 1 Imo Archivio di Stato in Firenze, X-II-25, f. 154b-150b. Fin dal figlio i] papa aveva avuto l'idea di fari* allestire una flotta in Genova e di "IM'orsi in tutti i modi al | s., 302. l—> ss. Che si cercasse di avere in ogni modo denari per la crociata vien mobililo «bilia liolla pubblicata da Sciilkcht. Iltifr