Cure <11 Paolo per In nuova interra turca. 411 pei liuti nella guerra, e che fu istituita una congregazione di cardinali per deliberare circa altri provvedimenti.1 Avuto riguardo ¡¡II*« scompiglio regnante nell’ordinamento politico di tutti gli Stati •li Kuropa o specialmente dell’Italia e al risultato nullo di tutti i tentativi fatti fino allora2 per un’azione concorde contro il nemico "¡unito della civiltà cristiana, questo era un compito quasi dispe-s H Tuttavia l'aolo II non tralasciò di inviare ad ogni parte un pr. Pirite appello perchè si corresse al soccorso. Adesso re Ferrante di Napoli, che dopo Venezia era il più minacciato, si dichiarò pronto non solo a stipulare una lega in comune, ma anche i stringersi ancora di più con Venezia e Roma. Siccome la prima preposta, stante le violenti ostilità tra Venezia e Milano, non dava •I'.si alcun affidamento di riuscita, Paolo II, dimenticando le ■se ricevute dal re di Napoli, si appigliò alla seconda offerta. Egli «¡¡•••le ordine che otto cardinali, lasciato indietro ogni altro interesse, si radunassero ogni quattro giorni per consigliarsi sin provvedimenti da prendere. L’ 8 di agosto questi tennero la prima adunanza. Da Milano e Firenze non era in quel momento ancor P' nta nemmeno una risposta ai brevi pontifici, che erano stati spe-•liti contemporaneamente a quelli indirizzati a Napoli. A tutti i I1 spiraci gii! appariva chiaro che le pratiche al solito si trascinerebbero molto a lungo.3 Il 3 di agosto era stato mandato a Fi-'eiàze e certo anche a Milano un nuovo breve nel quale veniva nnnva'aente e premurosamente sollecitato l'invio di ambasciatori 1 questo culle!storo rimasto finora sconosciuto {tarla 11 Cardinal • ¿olìZìi>CÌI “Ila •• lederà citata a l>ng. 410 li. 1. (Arch. Con/, aita in' Mantova). 1 Scarsissime sono le notizie relative al eongre««) tenutosi in Roma nel-1 autunno del 14*59. nel quale dovevgnsi discutere i provvedimenti da prendere '"'Uro i Turchi e (di liussiti. Qui fu certo concretata la bolla, secondo la quale «n'amiK-iazione «la ««tendersi per tutta, la cristianità doveva raccogliere denari hr la guerra contro i Turchi <• mantenere In pace nella cristiania; cfr. I.rltrrt '<• /.»ni.« XI IV. 137 Nota 2. Federico III mandò allora come sito rappresentante nìnik-rbach (Bomu III, 270-271). X. oe TrcoiA 1*7 parla del |. I>i piò il rappresentante di Milano, che non era l*lnto entusiasta della causa turca (cfr. Ilrso. lUzù'h 153), Ni<*odenio da I •■ut re midi. In una * lettera da Roma del 20 novembre 14»** oonf**si*a. che la turca stava molto a cuore al pontefice (Ito mollo al corei. Archivio **I Stato in Milano. ’ ** Relazione ili Cincinno Trottus n Morso di Kste «la Roma S agosto 1470. •' f e h I v | o di Stato in Modem. " MCixeh. ftoc. 211-212: Ivi [rare la risj»*sta degli 8 agosto concepita in '• rmini cortesi ma generici.