mi so da Venezia.1 La preghiera fatta dal papa all’imperatore perchè ponesse la sua mediazione aveva trovato tanto maggiore assentili ito in quanto che, dato un esito fortunato di quell’intervento, cpli aveva molto da temere per il suo prestigio come capo civile della i-i stianità. Federico III decise pertanto di opporsi a tutt’uomo alle ni'ne della Francia.2 Così, quando la nuova ambasceria di Luigi XI in 11 (lata sulla fine d’autunno del 147S giunse in Roma il 24 gen-iiiiio 1479, la situazione politica erasi cambiata molto a favore di Sisto IV.3 Tre giorni dopo gli ambasciatori francesi in un concisi ro pubblico offrirono la mediazione di Luigi XI e presentarono un memoriale, in cui si chiedeva la convocazione d’un concilio "i nerale. Sisto IV rispose, che esso gli era affatto gradito se fosse I" sibile ad attuarsi. Nel medesimo tempo osservò, che in un sinodo • < imenico il papa deve avere la presidenza e che a lui spetta il •liritto di convocarlo. Membri del concilio sono i prelati — proseguì Si sto IV' — i quali tutti debbono sostenere il mantenimento della li1 rtà ecclesiastica. Nessuno di essi dirà, essere stato lecito a Lo-n i/,o di fare impiccare turpemente l’arcivescovo di Pisa. Tutti invi e saranno di opinione che avrebbe dovuto venir prima condanni io da parte della Chiesa. Senza l’imperatore e gli altri principi un '•oncilio non è possibile. Il papa, che ha il potere sopra i concilii, tratterà intanto coi cardinali circa la convocazione di un tal conci-lio. Preseguendo Sisto IV parlò diffusamente anche della politica 1 • ' lesiastica di^ Luigi XI. Per ciò che riguarda la prammatica sanzione il papa osservò, che o essa era giusta e allora il re doveva non revocarla, o era ingiusta e allora egli non poteva pensare a intro ‘hirla di nuovo. Il richiamo dei prelati da Roma non è punto giustificato : il loro capo supremo è il papa. Meglio farebbe il re se aiutasse Lorenzo a riconoscere i suoi traviamenti e lo sollecitasse a dare la debita soddisfazione. Quando avrà dato questa, riceverà il perdono e ogni altra cosa si appianerà di leggeri. Molti lamenti *i leverebbero contro il papa da parte degli ecclesiastici di tutto il mondo, qualora egli non si mostrasse vendicatore degli oltraggi «•he erano stati arrecati alla Chiesa nella città di Firenze.4 L’espiazione che Sisto IV voleva da Firenze consisteva in 'l'iesto, che Lorenzo domandaase l’assoluzione per l’esecuzione del-! arcivescovo di Pisa e degli altri ecclesiastici, che fosse conse- ' I’krret II. 151, 153. 1 Ibid. II, 158 s. ’ Fonte principale i>er quanto fece questa ambasceria è la relazione di un "nhasciatore pubblicata da Ijcnqlet-Difresnoy in Meni, di' Pini. o. ComMINES IV, 'kS s. Tra i recenti cfr. Hefele-Hergenbother, Vili. 224 s.. Dantier, L’Italie. I-I>«I. hint. II, Paris 1874. 151 s. e Perbet II. 154 s. ' Kaynai-d 1478. n. 18 ¡w. Frantz 2S3 ss. Hefei.e-Hergkkr<>tiieb Vili, 224 ss. 1 Rikbat8ch I. 485. Rey 11*7. Cfr. Scnixcirr Zamomelif vi circa la discussione questione del concilio fatta da G. Va micci.