Scritti teolojrici di Fr. della Rovere. 437 di S. Pietro in Vincoli.1 L’abitazione del cardinale situata presso (|u»'st;i antica e veneranda basilica era così rovinata, che Francesco la dovette prima di tutto restaurare, il che, stante la sua povertà, I«>r• Iure soltanto mercè l’aiuto dei suoi colleglli. 11 cardinale di S. Pietro in Vincoli, come lo chiamavano, restò anche sotto la por-|M«i.1 un semplice francescano; «nella sua abitazione, dalla quale *i u ' leva la vista di una gran parte della città antica ed anche dell;' moderna, si facevano dispute di carattere scientifico e si trattavano affari ecclesiastici, non politici ».■ Ogni ora che la nuova '¡iirnità gli lasciava libera, veniva da lui dedicata allo studio e alla ttimxa. Soltanto così si spiega come egli durante i suoi quattro noli anni di cardinalato potesse pubblicare una bella serie di dotti »•ritti, i quali attirarono sempre più l’attenzione sopra di lui. Innanzi tutto il cardinale occupossi ancora una volta della questione circa il Sangue di Cristo. La sua dotta opera intorno a tale alimento dedicata a Paolo II fu stampata nel 1471 o 1472 in Homa insieme a un trattato: Della potenza di Dio. Una contesa filosotico-teologica avutasi all’università di Lovanio diede occasione allo ««•ritto: Intorno alle azioni future libere. Un lavoro intorno alla •V'iH ezione immacolata di Maria rende testimonianza del suo tenero amore verso la Beatissima Vergine, che anche da papa conservò inalterato. Onde appianare la questione che sempre si rinnovava tra i Domenicani e i suoi confratelli d’Ordine, nella quale questi *i spellavano a Duns Scoto, quelli a Tommaso d’Aquino, egli da teologo acuto ed ardito cercò dimostrare che quelle due autorità, xebliene dissentissero nelle parole, pure andavano d’accordo nel *11*0. In mezzo a questo scabroso lavoro il voto dei suoi colleghi lo chiamò alla cattedra di Pietro: aveva cinquautasette anni.3 • Anta eonrixt. delI'Ar c li i v I o segreto pontificio; come data del-■•Ptrt/io ori» si dà qui il 20 novembre. ItEruosT, Lorenzo I*, 243. Vju.kskuvk 8 e 31. Sciimarsow 6, dove Duns Scoto è scambiato stranamente con Scoto Eri--■* ns. Sulle dotte opere «li Sisto IV cfr. CouTEsits imi ; Il ibi. ponti). 203 s. ; ^' tucn'n IV. 4!>1 s. : ( ave II. App. 187: yi iKtxi 283 s. ; Mfirrz, Renai»». 354; 1895, Jl, 222: Marzi. La que»t. d. riforma del Calendario, Firenze 16. Il Cod. Vrb. 151, dedicato a Paolo II. contiene una bellissima copia ** !rattati di Sisto IV. v. Arte III (11100), 355 s. Nel carme laudatorio: • Iaich-r',‘'Hinculae Tiburtinae euiu*dam protimotarii, scritto nel 1477 c menzionato alla ^ n. fi, si dice : «Tris autem scripsit libros (ut opuscula nondum Edita praeteream), quibus In tribus eminet eius Ingenium excellens ingensque scientia rerum. Ex iis unius titulis (si rite recordor) Est de posse Dei. de contingrntlbus alter, Tertius inscriptus liber est de sanguine Cliristl ». ì\0S, f. 5-5b della Biblioteca di Corte di Vienna, ft difficile com-l'fendere come il Geiger, Renai*»ance 152. possa affermare ebe Sisto IV non sia