Imprese (lei Turchi. ha mgedato gli ambasciatori italiani per avere qualche cosa di più he la decima. La decima del clero e la ventesima dei Giudei .'li ano state accordate; ma quanto è poca cosa di fronte a una tal guerra ! poiché 100000 uomini che cosa sono mai per un poveri- re1 di fronte al potente sovrano dell’Asia e di una buona parte dell Europa ? Il soccorso che Sua Santità ardentemente brama dai lai( non gli è stato ancora promesso. Noi imitiamo per quanto sta nell nostre forze lo zelo del nostro padre, che con tanta sincerità ziano fu sconfitto, il suo capitano Girolamo Novello da Verona inviso. Dal campanile di S. Marco si scorgevano le fiamme dei lno”hi incendiati da quei barbari.3 Il nemico è alle porte, gridava •Viso Malici al doge; la scure sta alla radice dell’albero; se non ri soccorre l’aiuto divino, ella è finita per il nome cristiano.4 Sisto IV aveva in questo medesimo anno riallacciato relazioni dirette col principe tureomanno Usunhassan; questi doveva sorprendere i Turchi alle spalle e così dare un po’ di respiro all’angu-*tiiito Occidente. L’inviato pontificio ricevette le migliori assi-‘‘Oiazioni,5 ma le speranze del papa andarono delusi», giacché nel- 1 ¡limo seguente (1478) Usunhassan morì.8 Mattia Corvino di Ungheria. Ammanati. Epist. ('44 deU’cd. di Francòfone . -Sabklìjcus, I/ìkI. Venet. X. ‘ (fr. Archivio Veneto I (18S3j, 105 s. e Dire me Kivou. BihUogr. <1. livrea • fuure Yénel„ I'aris 1S1»2. 0. l'ir, il breve di Sisto IV del 27 novembre 1477 in Moti. Hatmh. I 3. (520 *. ■ * latriarea di Antioohin » qui menzionato è certamente il minorila Lodovico v l’-i lo^na. Cii> viene trascurato nelle Mittxilungen rie* 6atcrr. ftutitull XXII. 2tt5. M.vmmrr II, 152.