filli I.ilivo III. Capitolo 11. Sisto IV. 1471-14N4. monarchiche. Qui trovano aperta espressione uu eccitamento di passione personale derivato dall’essere l'autore uomo di partito e forse anche da incresciose esperienze da lui fatte.1 La situazione è del tutto simile a quella del Platina di fronte a Paolo II. Come questo letterato non è affatto una fonte sempre veritiera per il costruttore del palazzo di S. Marco, così nemmeno l’Iufessura per il papa Della Rovere. Molti abusi sono certamente avvenuti nella Roma di allora >• Girolamo Riario si è certo permesso troppe cose sconvenienti; ciò tuttavia non ci autorizza ad accusare con l’Infessura Sisto IV di avere per cupidigia fatto incetta di granaglie nella città di Roma. Contro una tale asserzione parla già abbastanza la grande cura del papa per la città, ma si possono addurre anche testimonianze punt o sospette a provare che anche sotto il pontificato di Sisto IV gli abitanti dello Stato pontificio si trovarono in condizioni relativamente assai buone, fatta eccezione naturalmente degli anni di guerra. Filippo de Commi nes, che recossi a Roma con idee tutt'altro che la vorevoli, dopo essersi coi proprii occhi persuaso delle condizioni locali, ebbe a dire: che i papi erano bene e saggiamente consigliali guirUo incondizionatamente, massime in casi, come questo di Sisto IV. d< parla la passione e in.cui l’esagerazione si può toccare con mano. Che refessimi sia qui ingiusto nella stessa guisa che P. dello Mastro (Crun. Rom. ed. I'klakz 106), il quale i«rte dal pili ristretto punto di vista locale e roma lo ha fatto notare un uomo autorevole quale è il Muntz (III. 8. Quello > in contrario ha osservato ili recente il Pelai:/, [7] non prova nulla). Siccome il Tommahini (577) cita una memoria (lei Burckhardt scritta 37 anni fa. .-li premerà certo sapere che il Burckhardt ora la pensa altrimenti. Il benemerito autore della Cultura ilei rinasàuwnto mi scriveva il 12 maggio del 1880: *1 pisco ora d’aver dati) a suo tempo troppo peso aU’Inflessura delJ'Eccard e I altre torbide fonti e di essermi su quelle regolato». La nuova edizione del Tom masi.ni è apparsa nel 1890. Nella prefazione riguardo aUa credibilità del -l'Infessura il lettore viene rimandato semplicemente alla memoria qui sopra caratterizzata apparsa nell’.4refe, dell« Soc. Romana. Siccome il Tommasini U"n ha fatto altrimenti nessun tentativo di confutare ile mie obbiezioni, queste non saranno attaccabili. 1/ostilità e la conseguente partigianeria dell’ Infes-sura contro il papato fu messa in rilievo anche da Thuasnb (Diariunì B r >. l'H ardi I. 13. nota) e dalla li lì'Ut hist. XU, 453. Anche il Pasolini lui fatto recentemente rilevare — Atti d. Romagna Ser. 3. XV 128 — che le cronache, le quali tengono jwr il partito dei Colonna, rappresentano l'opposizione : e di'* eostumi del Papa, delle crudeltà di Gerolamo dicevano cose atroci, e più calli imi' per tutti i loro parenti. Anche Benigni (23) dice che l’Infessura come uomo parte dà dei giudizi ingiusti ed odiosi riguardo a Sisto IV. Geiger parimenti è d’opinione (Burckhardt I7, III), che la credibilità dell’Infessura, spedai mente quanto alle accuse contro Sisto IV, è fortemente scossa. Finalmente sia lecito di ricordare in proposito, che Naudè (Jahrb. d. deutsch. Reiches XXIII-•’! 18) scrive espressamente così : « L’accusa d’incetta del grano è stata levata non di rado contro i papi, conte iter es. contro Sisto IV dal cronista romano l’Infessura ; ma in questo caso io sono convinto, che ciò avvenisse solo per odio dell’avversario partigiano ». 1 11 medesimo vale per gli storici fiorentini ; efr. sotto p. C>23.