JJI>ro II. Capitolo 4. Paolo II. 1464-1471. «•orni* puri* tutti i cardinali, vescovi e preti che da loro riceveii• r*. la consacrazione. Nemmeno Paolo II è vero papa. Oltre a ciò \<-»ivano attribuite a questi eretici delle conventicole immorali <-*1 altri vergognosi delitti. Negli atti processuali si fa menzione «li un piccolo codice, trovato presso un prete «li questa setta, nel quale si «‘blu* la conferma ili queste cose. Viene anche fatta ili un vescovo «lei Fraticelli, il che potrebbe anche far pensare a n a vera contro-chiesa. Come dottrina dei segnaci «li questa associasi' viene ricordata anche la massima li ussita, che un prete malvai " non soltanto viene a perdere la podestà «li giurisdizione, ma an< quella «li ordine. Le conventicole di questi settarii avevano ln<* se non sempre, almeno qualche volta, di notte in adatte case pri vate spettanti a qualche zelante seguace o in luoghi appartati, t’osì in Poli uno «Iella s«*tta aveva lasciato per testamento la prò pria casa a tal«* scopo «• per albergare i compagni «li passai:'" in essa vi erano tutte le suppellettili che si richiedono per una chiesa, si ordinavano preti e si celebrava il servizio divino. Oltre a ciò la setta aveva in questa millesima cittadina anche un altri* locale per riunirsi, la cantina «li una seguace Convegni maggiori si tenevano in occasione «li pellegrinaggi ; una «li tali riunioni ì** la festa della Porziuncola «li Assisi fece capitare i settarii nel 1 nelle mani d«*ll'InquisÌ7.ione. Sembra che il numero «l«*gli aderenti sia stato rilevante; secondo la confessione certo alquanto vaga «li un prigioniero la metà della |>opolazione di Poli apparteneva a questa setta.1 K’ certissimo ad ogni modo che trattavasi «li un movimento assai pericoloso p«*r il papato, che già da lunga pe- 1 aveva invaso la «letta contrada. Una «Ielle donne accusate dice eb*‘ Iacrqto «Iella Mart a l’aveva convertita ma che poi era ricaduta i'1* suoi errqri.2 Tutti «|iu*sti eretici, narra il Platina, furono punii'-in iihmI«» sjH>cialniente severo coloro che rimasero ostinati, con t< tezza invece furono trattati quelli che riconobbero il proprio errore e ne domandarono perdona* Quanto f«»ssero diffuse quelle dottrine e quale importanza vi annettessero in Roma, vien provato dal fatto, che tosto app*rvr gran numero «li confutazioni, sellitene il francescano Iacopo deli-» Marea avesse gisi prima dato alla luce un dotto lavoro in prop*’ sito.4 II vescovo «li Orte, Niccol«'» Palmerius, che aveva preso parte alTinchiesta, compose un trattato sulla povertà di Cristo da 1°' 1 Kiotir. loc. rii. 13*1 * llusw. loe. rii. W. * Purrxi 77IV t'fr. C«B«ro» 7k Nel 1471 appariscono ilei FniUerW ^ litorale della T««vana. WUMM 1471. n, 14. * »Mofm contro trnticcUm» presso Munii. UisnU. IV, 5M10. Cfr. JHM* in WHHB ». Wrt.V* Kirrhmlrjriktm IV. liti 11 quale lottarla «rr* opndo «-he dopo il 1449 II nome di Fraticelli sparisce dati« storia.