libro II. Capitolo ». Paolo II. 1464-1471.
i Turchi furono sconfitti <■ il fratello »li Ralaban fatto prigioi Subito dopo questi fatti lo Skanderbeg ottenne una s«*con»l. toria : Malaban cadde e le sue truppe si diedero tosto alla
<	'roja era salva.1 Tuttavia il pericolo non era ancora sup-giacché comparve un secondo esercito turco col quale lo Skand» ebbe a lottare tutto l'anno. In mezzo a queste lotte il grande <lii ! sore della libertà d'Albania venne rapito dalla morte. In ad una febbre il 17 gennaio 1 M»N lo Skanderbeg soccomlictt-Alessio.2
    Dalla morte di llunvadi e del ('apistrano la cristianità aveva avuto a deplorare una perdita più grave di questa: tr bene riconobbero ciò i nemici. Si racconta che alla notizia ■ morte del suo grande avversario il sultano abbia esclamato: imbuente l’Europa e l'Asia sono mie. (limi alla cristianità, ha perduto il suo brando e il suo scudo ! »
    Orandi miserie piombarono subito addosso agli Albam-i •' cosi duramente provati. 1 Turchi invasero per lungo e per la - ■ il paese: « in tutta l'Albania non vedevamo che Turchi ». dice relazione contemporanea. In poche settimane furono trasriu .¡ti schiavi S0I10 infelici.8 Tuttavia la conquista totale del paese i si ebbe nemmeno ora: Senta ri e ('roja, il cui presidio venne ru zato con milizie venete, rimasero per il momento invincibili. ¡Uri il cuore il vedere l'entusiasmo con cui quei poveri sventurati ri» davano nuche allora il loro defunto campione. Il Salicilico racco che « dei cori dì fanciulle albanesi si raccoglievano in mezzo ; •* mischia e. circondate dal selvaggio strepito delle armi, r»^“ mente ogni otto giorni sulle piasse delle città appartenenti al p* i! cipato cantavano inni in onore dell’eroe della nazione n.4 Ma I •• sino con il quale quella piccola terra si difese per più di un deceti*11" contro la prepotenza turca, mostra ancor più come lo spìrito d* Skanderbeg sopravvivessi* anche alla sua morte.
    1 Tullio riferiwv Zaccaria Itarimn» Keeomìn totani re ricevute ila Ah»’ una l»>ttera le timori» 14»ì7 pre*si> Makcsckv. sinrcu 110.
    *	Hammkh (II. 81. IMI fa morire lo Skamlt-rlx-ii sia nel 14<H». Pa«»m* Kohkiui ih ii K m >r> i j h Si, QddUji -VB» e PtSKO !»*• ilanno il 14*<7. Kn v
111 I, ISO U febbraio lifiS. U ilala di cui sopra. alla quale »1 attiene at-h'AU.kii)UTii IB. «' confermata dalla lettera di t'onilugllaiixa pres»«	»**' CT »• dalla reladone milanesi»« in i/o». IIhny II. iti I fr. anehe HnPf. <’n' * lumi 157. l-n OnlleXlnop A in b r « * d I Vienna miwn» IVI un ■ «MI” Sfca» " l>eK eoli «opra Inm—tutu una (erta <11 capra e la H|>a<la colla «-ritta in arai» * * ' il»>r Iteg ero»' di I»lo»; vedi \. Sukkn. Ambra*. SammhlHg. Wien li®. -II---
     *	HoPr. 'IrirehcHhtH'l I .X X X VI. 187.
    *	SxiiKi.iJct s. Iht-ad. III. 3BS. KtUJiEiuTa Itti.