Libro II. Capitolo 5. Paolo II. 1464-1471. aver modo che gli venissero in mano le due spade e il potere r e che fosse a lui soggetta anche ogni altra sovranità affinchè il < u ro potesse meglio esercitare e compiere le sue arroganze ». parole trovavano sempre facile accoglienza presso uii tiranno quoterà Luigi XI. ICgli adunque promise di adoperarsi in Roma u f.i vore del Podiehrad «in modo però, ohe le Compattate del * concilio di Basilea rimanessero nel loro vigore», consigliando it ! tre di guadagnare alla causa del nuovo concilio anche i prin ij>i tedeschi. Ma i tentativi di Giorgio sotto questo riguardo fallirò di più certe complicazioni avvenute nel suo proprio paese e in Inghilterra vennero a preoccupare talmente il re francese, che 1 « potè per il momento dare più seguito al suo disegno di un concilio antiromano.1 Quanto strettamente uniti però anche in appr< -*• rimanessero Luigi XI e il re di Boemia, si potè vedere nell'ai •• seguente quando Paolo II volle far pubblicare anche nella Trai a la bolla in Corna Domìni, nella quale era espressamente fatto il nome del Podiebrad. Il re francese levò subito un’energica prò testa ed egualmente fece il duca di Milano.2 Mentre il Podiebrad a Hat ¡cavasi senza un successo decisivo a fare del suo litigio j>ersonale con Roma una questione generai' cui fossero interessate tutte le potenze secolari, il partito a lui «'• verso non era rimasto inoperoso nell’interno del suo regno. LM|> tuttavia non si venne ad una risoluzione definitiva, nemm* quando alla line deiranno 14<*7 la grande lega cattolica giuns- -t ottenere una più salda unione dei suoi membri. Ognor più chiaro appariva che solo con l'aiuto di qualche potente sovrano la l<"-'a poteva avere il sopravvento su Giorgio. Tutti gli sforzi fatti m questo senso andarono a vuoto, così che al papa e alla lega n, n rimase altro in fine che di dare ascolto alle proposte, che loro vennero fatte dal re d’Ungheria.3 La dichiarazione di guerra alla Boemia da parte di Mattia Corvino (ili marzo 1468) suscitò una grandissima gioia fra tutti gli a' vemirii di Giorgio, come ne fan fede le lettere del cardinale Ar * J. P/utoCT, 0. r. Rókmrn unti dir Komsihfrage im Jahrr IJiT lo •*' re*»«niente nominato. fu diffB** anche in iineua volgare. In falli io ho trovato una traduzione Italiana co«** l«oranea delia bolla /* Coma Uomini del 1 i<5> ik-U'A reti I v in di Stai" *r Modena. Itoli*-. Sulla opposizione del dura di Milano v. tuia * notizia l>oranea nell'esiemplare di detta boUa all'A reta I VIo di Stato in M 11 * B ' * Gittdlslo di III w* III. 308; efr 215 e Cai» V 1, 293 * Baoima»*. cktgrtrh. U. 101 asu, 138 ss.. 142 ss.