I Dletber <11 IwMibtirg rantr» IU>ma. 145 ini —i particolari «* egoatici. Celiai patriot tiglio «ci può mai mip j».rre in «|u»**ti principi t«»»l«*Hchi, che non ni peritano ili atringeiv «»•-anta col regno fn»nce*e. le cui vecchie aspirazioni renane non •Tu:i'> allora per nulla estinte ? Purtroppo mancano au <|innto patito più difilli««* notizie; nm ronata il fatto, che Heiraburg fu nundato allora alla corte ili Francia per conferire col ir au mitrare romani «leU’oppoaUione t«il«nra e frane«*«» e aul «lii**gno «li un con Hl»> generale.1 Anche altrimenti i principi tedearhi non «liad«*gnH-n*t •> «li c«*n*are l'aiuto »tramerò e specialmente perniarono «li alleami con Renato, che |H»r ragione «iella mia politica napoletana w* un fervitlo arrenarlo «lei papa.2 E* evi«b»nt«* rhe non era Iute della (ìermania. eh«» K«»n:ito e con lui l'influa««» fran reac in Italia ottcniwNcro vittoria. I>opo che il <5 marzo il «*ont«* palatino Federi«*o e I»iether eb •»rodato la loro a chiedeva fra l'altro un concilio jj«»n«»rab-*nr!4 nuova nnHcmhh*a a Franroforte (pel 2*-’ maggio), proibita ogni trattativa a ¡»arte eon la «’uria.1 I marcheni di II«»h«*nzollern «aitarono «li accettare «|u e «lifNdenzu apuntarono prraao i membri «1«»1 partito deU'op|MM«ixione ai «|uali non premeva eh«* il loro partico ^ unl«|[|>ifl mentre neaMuno «li biro era pronto a fare un «acri *■**• per la cauna eh«» a ¡wirole difen«b*va.s L'aaaeaiblea »«tanto htìum |mt i «lue aupremi poteri «Iella cristianità aveva »do per Wv - tem|«o maachcrato eli antichi rontruti di partito: il march«**-All» rio rivelò « in gran ar greto n airim|«*ratore i piani orditi nella e nel rumi «li pochi unni era «liafatta l'oprra di IliHher «• tetto dimenticato «manto era »tato auggtdlato c»n giuramento in *,,r>»berua. U notizia «li riA ch’era avvenuto a Norimberga aveva prodotto •IU 'urte im|H*rial«> il più granile turbamento. F«lerico III al ri-per aiuto a Pio II. a Riflettete, «unto padre a, eoa» arrivevs •»** Il « aprile, a <|uanto arditamente le fazioni deH'impero abbiano •^to 1« loro tenta, come nella loro inaenaata temerità ardiacano ***ttar leggi a noi «lue. loro capi apirituale e tet»p«trale: é nere» ••rio che anche noi aenza alcun intingiti ci uniamo e inaieme com ••'««a Kml**ri ft«<-* M |f »«»ri «o. Jr? <*e»rsn«»M 3N6 Vr«wj. ÌMtar ’** a Sa Jowaiaiuas 312. 711 Matto *4 IWato»* •Ita«* laaaaxl «al*« *’■•••* * tota» «tri r» urlilo ; la tot»- pabMka la lirTa—ato Ma «aac.ru a * "««. ««( mm|» « »raaria, na» rteolia 4a aa • «*!•«»■ * « Boaa««." ^"■a W aara |«ai Arek. «*oa«a«a la Maat«*a: ». a 4» ItMMiaaM’« Winrmar»« XCaW Ht*m. WrfV» I» ’ *•*■»»*, fHHàtr 12« * n»*aa o* |. «* *t» imttuttrr li. aao * *'iaNr| rrrtMf «a #ra ««far P**-—'• IMu» *atonrt *ar# mtC l. «t> «. r J—raiaaaa» ML *aa