Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. X. 62a, a. 1 464. 728 dare cosa alcuna ai fedeli, deve osservarla egli stesso. La cosa più importante e incondizionatamente necessaria nella Chiosa di Dio è la fede e perciò egli, il papa, vuole fare la sua professione di fede. — Questa fede della Chiesa egli vuole mantenere pura e tutelare finché vivrà. La presente professici fidei sarà letta solennemente davanti ai cardinali e ai prelati della Curia durante la Messa nel duomo di Siena. lari I3, 70 s.; Weber, Weltgesch. IX, 116; Hopf, Griechcml. LXXXVI, 155 Eb-misch 6; Hangenbach, Kirchengcsch, 590; Bigazzi, Misceli, storica n. 3 (Firenze 1849), 25; Höfleb, Borgia 23-24; Gbbgobovius, Gesch. von Athen II, 401; .1 oACHiMSohn, Heimburg 147 ; Mabciiese, Scritti vari I, 331 ; Delabobde, Charles VIII en Italie (Paris 1888) 58; K. Hase, Vorlesungen, Kirchengcsch, II, 348; Fiorentino, Il Risorgimento 24 s., 50 s. (contro Voigt) ; Riezler, Gesch. Bayerns III, 387-388; Rattingeb in Zeit sehr. f. kathol Theologie XIV, 517-518; Albebt. Döring 107; K. Müller, Kirchengesch. II (Freiburg i B. 1897) 1, 108; Uzielli, h’alba della scoperta dell'America in Nuova Antologia 1893, maggio 15, 302, Uzielli, Paolo Toscanetti 581 s. ; Manfroni 36 s. ; Perret I, 436 ; Diomedes Kybia-kos, Gesch. d. oriental. Kirchen (véro. ted. di E. Reitsch, Leipzig 1902) 115; Sch-mabsalon in una recensione dell’opera mia nel Journal d. russisch. Minist, d. öffentl. Angelegenheiten 1890, 205 ss. und Db. J. Schmid parimenti in una recensione della 1* edizione in Tübinger theol. Quartalschrift 1892, 507. Cfr. anche Schröckh, Kirchengesch. 290; Marcellino da Civezza III, 43 e specialmente V. Rossi, Quattrocento 49-50. Ofr. inoltre lo studio psicologico di Calisse, l’io 11, Siena 1898. Va pure rigettato il racconto, insinuante sospetti e adottato da V.oigt, del Simonetta 764, che Pio II avesse deciso di andar sodo fino a Duraazo e tornare i>oi a Roma. Le relazioni del Carretto, alle quali si appella Simonetta, non si trovan piit nè aU' A rclii vio di Stato in Milano nè all’A m b r o-slana. Rimangono invece due * dispacci di Carretto del maggio e giugno, i quali mostrano che Pio II era fermamente deciso a partire per la guerra turca. A qual sito avrebbero dovuto esser tragittate direttamente da Ancona le truppe dipendeva in parte dalla volontà del doge come ricaivasi da una * relazione di T. Lelio, vescovo di Feltre, al duca di Milano da Roma 28 maggio 1461 (A r-chivio di Stato in Milano) e da una * lettera di Giacomo d’Arezzo da Ancona 25 luglio 1464 (Archivio Gonzaga); quindi prima della venuta del doge non potè formarsi una decisione definitiva. Esiste anche un’ * istruzione iU Fr. Sforza pel suo inviato presso il papa in data di Milano 30 luglio 1401 (Archivio di Stato in Milano): ivi il duea non mette il minimo dubbio culla mlente del papa di intraprendere la campagna. È noto quanto |kico inclinasse Fr. Sforza all’impresa crociata ; v. sopra p. 251 s. Simonetta vuol scusare i] suo duca e perciò getta il sospetto su Pio II. Che fino all’ultimo fosse mira del duca milanese di rattenere Pio II risulta da una * istruzione per l’inviato in Francia Malletta in data di Milano 10 agosto 1464, in cui si dice : * « Nuy gli dessuademo tale andata et farenvo el possibile perche non passi della ; lienche l’habia el cervello Senese che sapete, ma dal canto nostro non gli man-earimo ad questo effecto et de quello succiderà ve advisarimo ». (Cod. 1611 del Fonds ital. aUa Nazionale di Parigi). Queste parole mostrano chiaramente che non puö parlarsi di segreta intenzione di Pio II di tornare a Roma. Contro Simonetta e la relazione di Cristoforo a Soldo parimente sospettante Pio II. s’è del resto dichiarato da pili d’un secolo Stef. Borgia in Anecd. litt. III. 278.