ISO Ubro I. Capitolo 4. I’Io II 1458-1464. tere, «* Heinprt- ondeggiante tra la Hot toni issioue e l’opp««*! alone »,' «la principio promine «li cedere per jk>ì invece tentare di iiuovo la fortuna delle armi. 1/11 novembre 1401 Dlether conrhin eon Adolfo una convenzione solenne, nella quale egli rinunciava il-l'an'ivew-ovnto dietro assoluzione dalla »comunica e una larga ri* eom|M*nmt in terre e vassalli a carico del capitolo. <'on ciò la p. »ombrava assicurata. Tuttavia nel im*dcximo giorno in cui la con venxlom* venne suggellata con giuramento, Diether cercò aiti > «i>ntro Adolfo: il 12 novembre i suoi inviati in una lettera al consiglio di Magonza negarono recisamente che fosse «tata conchiu-a una qualunque convenzione con Adolfo; il IH l'Isenburghese wtrii col conte pnlutino Pe«l«-rÌeo una nuova lega per tenera! nel ve- ro* voto, aaaegnandogli in i*om|M*ns4> dell'aiuto contro Adolfo le bel!*-città e i castelli della BergiitrnsHC !2 Ora ebbe principio unu selvaggia lotta, la quale intliss«- ai ■* bella c«mtra«la ilei Iteno tutte le calamiti! delle guerre di allori e polche sul principio del *cgu«*ute anno scoppiò di nuovo ancb* Il contlillo tra gli I lohenzollem e i VVittelsbuch, la maggior part • dell'impero fu uu’altra volta piena del rumore delle armi. Ma «l^i noi dobbiamo pannare sotto silenzio le vicende di queMta lotta. L’8 gennaio 1102 l‘lo II emunò unu fiera bolla contro Diether In essa egli richiede la conwgna entro diciotto giorni di tutt»* •" terre appartenenti alParcIvearovato di Magonza; In caso contrari” Dlether e i suoi aderenti incorreranno nelle maggiori pene eccl*-siaittiche e tutti 1 luoghi in cui abitano soggiacerenno all’lnU -r-detto. Subito «lopo ni sjhiIi da Itoma alle clttil di Colonia e di Prancoforte l'urgente ordine di prestare miccorso ad A«lolfo di Xcwsuu* Il I* febbraio venne giustificato in un ampio memori*!'* il decreto di scomunica contro Dlether e l suol aderenti e fatta inoltre intimazione di prestare aiuto ad Adolfo e favorire l’eeeca zioue delle eemmre pontificie.* Oltre a queato furono mandati *® tiermnnia due nunzi, Pranceoco di Toledo e Pietro Ferrici, pervh* si adoperassero In favore della «-ausa del pupa. I suddetti nunzi non mancarono davvero di zelo nell'caporre ora a voce ora eoa lettere e memorie* le buone ragioni di Pio II, ma |**r questa a** » l>a»i«** Il 1. VI tir. \m»i IH, as> f l’ttju kt IV a. 217. * >1 11 SU. Ihrlkrr II«- M «' tifarti r !««•■ 310 UH. t'U<» V» » * Ktrtuut Iti«**, **. Il mrtUmbtrg ||| ||m >T»!T IWB. tHII*» I* W1' m la |»nr rnww»«>r»lt nrilam». leu * V. In *H* I*. M II * l'Ir'r • I nMvfutlr «rrw««4»« r»rlsfiu»lr 41 «jtarirA * «hi ri» riviri» dell« *l l«pn> a IH«ia «KI'A r r h i » I «* r * viro dt C «Inala i«>Ha la a«li: « l'raan'Matum aann (ZI dir IT narUì • * Nrll'nltikiar «ollanr^«-