Libro Ili. Capitolo 10. Sisto IV. 1471-1484. Giuliano consigliava insistentemente la riconciliazione, la quale però venne di bel nuovo ostacolata dagli Orsini e dal conte Gir. ¡amo. 11 contegno di quest’ultimo divenne sempre più intollerabil. «Cavò danaro dalle chiese di Roma, ne cavò perfino dal collegio degli scrivani pontifici e da quello degli Stradiotti »-1 Se devi -prestar fede all’Infessura ligio ai Colonnesi, persino alla preseli;-del papa si venne ad un violento scambio di parole tra Girolam > Riario e il cardinale Giuliano. Quest’ultimo aveva concesso asi ne! suo palazzo ad alcuni della casa del Cardinal Colonna ed espres sa la sua indignazione contro le prepotenze del Riario. Girolamo quindi accusò il cardinale di proteggere i ribelli e i nemici del! Chiesa. Giuliano rispose, che il suo protetto non era un ribell contro la Chiesa, che anzi era ad essa fedelissimo; che egli invect Girolamo, era tanto ardito da cacciarli da Roma, da mettere i: fiamme la Chiesa di Dio e da rovinarla completamente; lui esse, la causa di quel cattivo procedere, che manderebbe in rovina papa, ivi presente con tutti i cardinali. E il conte di rimando: i voglio cacciar voi da questo paese, appiccare il fuoco alla vosti casa darla a ruba, come ho già fatto ai Colonna.2 Anche nei dintorni di Roma continuava la guerra contro Colonna. Tutto il Lazio fu pieno ben tosto di ruberie e d'incendi 11 27 di giugno cadde Marino e i Colonna si ritirarono a Rocca ei Papa.3 Tre giorni dopo Lorenzo Oddone fu decapitato in Castel S. Ai gelo dopo che ebbe ritrattato le confessioni estortegli con la to tura. L’infelice morì con fermezza e dignità. Il cadavere fu portali' dapprima alla chiesa di S. Maria in Traspontina nelle vicinane di Castel S. Angelo, da dove verso sera fu trasferito ai SS. Ap< stoli. Quivi la madre, accompagnata da molte donne, ricevette in mezzo ad alti lamenti i resti mortali del figlio, che in quella m< desima sera vennero sepolti per le mani dell’Infessura e di un va." sallo colonnese.4 1 Grkgokovhs VIP 2(i2-2(ì3. Ofr. anello N< hmaksovv 25£2-25i5, il quale £ii un v>' ritratto del terribile operare di Girolamo in Roma, delle sue estorsioni, dell«' sue incette di grano e della sua impudenza contro la Rota. V. inoltre Stko mann 7 e 9. 2 Infessura 1168. Schm.vrsow 253. a * « Marino liogi s’ò dedito et accordato cum el papa » riferisce •> lotti al 27 giugno 1184 (Archivio di Stato in Modena); dietro quesi data bisogna rettificare Schmarsow 254, che dà il 25. * Notaio ni Xantiporto 10S7 e Infksstjba 1174-1175 (ed. Tommasini 140-141 Il primo circa la madre del Colonna osserva soltanto: «fece gran lamento»; !l secondo, sebbene colonnese e molto ostile a Sisto IV, non fa punto parola d