810 IJhro II. Capitolo Z Paolo II. 1464-1471. Internino nei suoi Commentarti romani dedicati a Giulio II »letto apertamente, che i ritrovi di quegli uomini e le loro fc all’uso antico in onore del natalizio della città «li Roma e «li I: molo sono state come « un principio dell’abolizione della fede Parecchie accline, che per ex. i discepoli del l'accademia «1ìj*i glasserò il cristianesimo, e suoi sanaci e precetti, che venera*' le divinità pagane e imitassero i vizi più ripugnanti dell’antiehit. non erano al certo prive di fondamento. Pomponio Leto era discepolo di Valla e senza dubbio anche un seguace e divulgai delle dottrine «lissol vitriei del suo maestro. Del Platina, di iliaco e («iov. Battista <’apranica è provato che non vivessero fatto morigeratamente.* Insieme a un indirizzo di vita epica; e materialistico si propugnava in questi circoli anche un conce pagano dello stato, l’ostilità contro il clero e Pitica di sostituì-al governo allora esistente in Koma una repubblica secon«k> stampo antico, (’he |*oi il culto entusiastico dell’antica repubhl romana « potesse trovare anche una pratica attuazione. Pesperie! lo aveva già dimostrato abbastanza *>.3 ha società pagano-repubblicana degli accademici romani ap riva vie più pericolosa a causa dello stato di fermento sempre p crescente della inondazione ili Roma, l’na parte della gioventù occupava di rei disegni, mentre numerosi banditi si tenevano agguato sui contini di Napoli. Nel giugno del Panno 14fiò. quan Paolo II cominciò la guerra contro il conte Everso di Anguilla' si manfestò nella città eterna un movimento pericoloso in fa'1 di quel tiranno.4 Un anno dopo vennero scoperti numerosi segu. dei Fraticelli, il processo dei quali mise in luce i loro riti c doga contrarii alla t’hiesa. Dall’esame risultò che gli aderenti di qui -setta svolgevano il loro mal seme non soltanto nella Marca d’A: colia, ma anche nella Campagna romana e persino nella capii« della t'hicsa cattolica. Tuttavia non si può provare, che esiste»' un nesso tra questi erranti e l'accademia romana.5 E* certo in'«’ lift* musimi»; tua tl’altra parti' itsII va irr.p|x> avanti e trascura enmi«’' inclite riiii|N>rtanmi ilcU'l»crUI«>nc Itnm. l'up. Mi/i*', la i|ualc In <|ud l*1, * non ptift wm Inli-wi <-bf u n»1 una limita (HvdIcum, Cfr -> ’(lo p. .t!i ' Cntumi'H/ariì XXI. f. 34& Cfr. linnuuir. .Idrùin.ron Consto 7!' * Sul Platina r. p. .t’4. tv. 3. inguanto a CtUimlun cfr. A. S, Min»" - ' l'h. ftillìmnrhi ri llrrgurn iiamteri mrmmum infitti. corolla ri um. ('rat»ville l'*'' Cfr. .!*«:. il. Krak. Akad. 1IM1, li» *. Tentlmonlanic intorno airimtnorallt* ^ t». R. Capranlca detto nel M71» vmwito <11 Fermo In BmUet. 8rmctr VI (l##l. I ■’ * llotitiu« im-KxAeruOl Sii. < "he nel crm>UI InralUtlbUi ili P I «•*■• e -r' suoi ilÌMT|nll »itxixwrn delle vocile pacane e rejnibhllentie. U> trova »tanna credlhlle anche Voigt. IP, 2SK Sulle dottrine ilei Valla v«ll II n'*’1' Voi. I. 1« hk. («il. 1W1). * CjUKmtl'» SVS». Cfr. anche Auu>xvil. Kpul 2Hl>. * Aiuti ciò t' Impmlaahile. cfr. »«Un p. .11 «V 11 Punsi biasima «oltani-» *' |Mini|m esmsérata «Iella « li iena ( rrrlr*iar pomfmiM)