222 Fatto prigioniero, abbaccinato e relegato in esilio ; i suoi fidi collaboratori, Deusdedit Gruro, Marino Patrizio, Domenico Monetario, Tritulo grádense, uccisi (1). La vendetta era compiuta, l’ordine ristabilito. All’indomani della vittoria unanime forse non era il proposito di restaurare il decaduto duca (2). Può essere che qualche voce discorde rilevasse la necessità di chiamare al governo della cosa pubblica uomini nuovi per soddisfare quelle aspirazioni, dinnanzi alle quali era fallita la promessa dell’usurpatore. « Sbarazzatisi degli avversari, i congiurati, narra il cronista, non vollero costituire alcun duca, ma in difetto di unanimità di accordo, rimisero al vescovo di Olivolo, Orso, ai tribuni Basilio e Giovanni l’interinale esercizio dei poteri giurisdizionali » (3). La testimonianza del narratore è onesta, e perciò si può accogliere con fiducia. La soluzione prospettata era risultato di un compromesso per conciliare tendenze divergenti. Tra le fila dei congiurati, e sopratutto tra il popolo, che in città aveva favorito l’atto violento, molti erano fautori dell’immediato richiamo del duca Giovanni dall’esilio, ma altri contrastavano e si opponevano. Perchè mai frapporre indugi e adottare provvedimenti dilatori, se non per lasciar tempo al tempo di maturare gli eventi, di fronte ad irriducibili avversioni, che minacciavano di perpetuare la crisi ? Agli uomini investiti transitoriamente delle funzioni di governo, scelti con meditato senso di equilibrio, era lasciata la responsabilità di preparare un riassetto costituzionale stabile, conforme al sentimento popolare, in una atmosfera di calma e serenità. Essi erano indicati, almeno il secondo e il terzo, quali capi della congiura, ardenti difensori della causa particiaca (4). Nella situazione cactus, evulsis oculis exilio retrusus est. E VOrigo (p. 137) precisa che fu Domenico Orcianico, qui evulsit ocvlos Regi Carosus, e gli altri, qui curri eo venerimi in palacium. L’Orcianico sarebbe stato creato vescovo. (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 112; Origo eit., p. 137, con altra versione, che vorrebbe integrare quella del diacono Giovanni. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 112 : dehinc neminem ducem consti-tuere maluerunt. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 112. (4) Se, come può essere probabile, il vescovo di Olivolo, Orso, era figlio del duca Giovanni (Origo cit., p. 132), il triumvirato era costituito da creature