Secondo viaggio a Roma di Federico III. an iibiumento del cerimoniale del periodo avignonese, il quale boii inieva il debito conto della dignità imperiale. Laonde egli cantò la s i!ima lezione invece della quinta, seguendo questo cerimoniale: l'iniji latore si levò dal suo trono collocato accanto a quello del ma un poco più basso. Aiutato dai cardinali diaconi indossò una i unica di lino, poi gli fu posta una stola sull’omero sinistt'o, '“he. une usa per i diaconi, venne intrecciata sotto la spalla de-atra. Quando gli fu imposto il piviale bianco con l’apertura sulla »palla destra Federico si schermì, poi rivolse l’apertura sul da-vanii del petto, dicendo, che gl’imperatori portano la stola e il pi-iali alla maniera dei sacerdoti, come sta inciso nel gran sigillo ni|» riale.. Quando lo si volle cingere della spada benedetta, Fe-•l**ri< . noi soffrì e diede ordine che la spada fosse consegnata al < ! m udiere e il cappello a un altro dei presentì. Quindi proce-•bit" a capo scoperto innanzi al trono del papa, prese la spada •lalle mani dello scudiere e la vibrò tre volte con forza, per si-iniiu are ch’egli voleva difendere valorosamente la Chiesa.1 AU’offertòrio venne prima incensato il papa, poi l’imperatore; lei-rico ebbe dallo stesso Paolo li il bacio della pace, dopo il '(nuli- ricevette dalle sue mani la santa comunione. Il capo della ’’hiesa porse il SS. Sacramento all’imperatore, al diacono e al sud-'liamno sotto la sola specie di pane; il Sangue prezioso fu preso '*#1 papa soltanto, sebbene vi fosse il costume che in tale circolai!/.« venisse offerto anche il calice a tutti quelli che si comuni« ¡ivano insieme al papa. Questa volta ciò non fu fatto per riguardo agli errori degli bussiti.2 I>opo la santa Messa i due capi della cristianità venerarono il -H'iario della Santa Veronica. Seguì poi la solenne benedizione impartita dal papa e la pubblicazione di una indulgenza plenaria. Alla forinola consueta si aggiunse: «e per il nostro imperatore Fede* n,°. affinchè il Signore Iddio gli conceda di trionfare sui Poemi ' *• rodossi, sui Turchi e sugli altri nemici del nome cristiano ». Tanto in questa solennità come nei giorni seguenti Federico III "'Unioniò al papa il più grande rispetto e la maggiore sottomis-'i"iie. Quando Paolo II andò a restituirgli la visita, egli lo accompa* lino alla sua camera; e quando la vigilia del primo giorno del- 1 anno lasciò insieme a lui il Laterano, Federico corse avanti per “iiergli la staffa, ma il papa dichiarò di non volerlo e che non mondi) la relazione del Pattisi; ve«ll Moocrjc. GnrrihJe fichir«Ttvr 1 Hi 'Ir in drm KiiH*thi*t>>r. Saminlungcn dm allcrh. Kai*crhntuc». Wien 1801. •I s (fr ,,),(•!K. |H relazione di W. v. Sthacuiickg (8), che con evidente «sa-computa a 8U00 ducati il valorv del cappelli». I.’imperatore abitò "1*a »tessa parte del palazzo in cui era stato nei 1452. Pmmt s 3HO. •'»turrit i» 212. Cfr. Ammalati loc. cit. Che quatta preca melone presa dal *1« fnwtp motivala, vieti mostrato dall'ai>ologia di Heimhunj presso Paijwky. ’ '*•«»//. IMIr «57.