Appendice. 62". Progetto di riforma di Pio II.1 [30 maggio ad agosto 1461 | [I.] De s u m m o pontífice (f. 1-13). Coinè Cristo insegnò colla parola e coll’esempio, così deve fare anche il papa. Prima di coman apparve nella luce la più sospetta ai contemporanei meglio informati, come al doge di Venezia ». Difficilmente Bbosch avrebbe potuto invocare un testimone pe;' giore del doge C. Moro, che andò alla crociata solo perchè costretto e con tutn il suo contegno mostrò quanto gli fosse sgradita la partenza del papa (v. so pra p. 26!) ss.). I dispacci di G. CoJlis, che del resto malgrado diligenti ri Cerche non potei trovare a 11’Archivio di Milano, e che Ciavariot ebbe da ui Russo, provano semplicemente, che a Venezia si vedeva molto di mal occhio che il papa non si lasciasse utilizzare alle mire della repubblica e cercasse ili suscitare una campagna neutrale contro i Turchi. notizie di coloro, che fu rono testimoni! dell’ultimo periodo di vita di Pio II, sono certo più degne il fede di quelle d’un inviato lontano, vivente a Venezia, che narra dopo la morti del papa quanto lil si diceva. G. de Collis dice, che il papa nulla aveva prepa rato, che non c’era neanche «un sacho de biscotto». Quanto ciò sia vero è dal" da uno sguardo al * libro dei conti per la crociata citato a p. 3+S. ove sotto il maggio dell 1464 Sono notati: 1000 ducati per biscotto (Archivio di Stai1' in Roma). Contro Brosch v. anche Cipolla in Ardi. Vcnet. XX, 116. È d'-gno di nota anche, che fra tutti i papi del suo temjpo Callimaco designa solo Pio II come quegli che abbia voluto seriamente e con zelo la guerra turni vedi P. Calumaci», De bello turni» inferendo ad Innocentium Vili. P. orutio (Hagenoe 1523) fol. C. Alla lealtà degli sforzi di Pio II per la cri' (data tengono fermo quasi tutti i recenti eruditi di grido, anche i non favor, voli a Pio II; cfr. specialmente Ranke, Piipste I, 25; Burckhardt. A. v. Kraii 16; Jagkr, Cusa 1, 318; Cipolla, Sii/norie 490; Helwing 21; Perrens, H •" nonarola (vers. ted. di Sohrodkr. Brautuschweig 1858) 4: Frommann 235; Vii 1 Cfr. sopra p. 180. Questa bolla disgraziatamente non emanata, ili 15,11 cortesemente mi feo;1 copia parziale il Dr. GlassohBoeder, comincia colle P11 rtìle: «Plus episcopus servus servorum Dei. Ad perpetuala rei memoria ni. l’:l stor aeternus doniinus noster Iesus Christus » ecc. Xeil’indice al principio del Codice si leggi»: Generali» Romanae curine reformatio facta tempore Pii PI*- 11 ■ Xel decreto tenuto in stile rigidamente legislatorio manca ila data. Da menzione dell’ineftieacia della dieta di Mantova e la prescrizione di leggere la professi" filici nella cattedrale di Siena accenna alla dimora del papa in quella città nelht primavera ed estate del 1460; nel 1461, 1462 e 1463 Pio II non andò a Siena, che rivide solo nel febbraio del 1464. In questo tempo ¡>erò non può cadere il progel ' di riforma perché allora Pio II avrebbe certamente ricordato il suo proposito d’andare alla crociata. Cosi scrissi nel 1889. Dopo d’allora Tangl 372 lm dimostrato che nell’abbozzo c’è un’allusione ad una liolla di Pio II del :»> ni:1J gio 1464. che esso quindi deve cadere dopo tale data. Io ho tenuto conto ,!i questa giusta rettificazione inserendo il documento all'anno 1464. Tangl cong< tura inoltre, che l’abbozzo sia stato probabilmente composto in Roma prima della partenza per Ancona, ma allora rimane inspiegabile perchè nel documento >■** prescritta la lettura della profe»xio filici nella cattedra! ' di Siena.