Sisto IV e Firenze nel 1478. 31,7 Malgrado le severe disposizioni di questa bolla il cardinale non veniva ancora rilasciato; solo fu tenuto in custodia più mite. Quale qni ita fosse si rileva bene dalla descrizione che un cronista senese fa dell’aspetto del cardinale rimesso finalmente in libertà. « Ai 13 -¡ugno, scrive Allegretto Allegretti, il cardinale Sansoni-Riario giunse a Siena più morto che vivo in seguito allo spavento sofferto, ¡1 quale tanto ancora lo stordiva, che gli pareva di sentire il capestro al collo »-1 Il 20 giugno il cardinale, che dopo quei giorni «li terrore eon-*>' ii per tutta la vita un pallore di morte sul viso, giunse a Roma.2 l*i giorni prima Francesco Gonzaga aveva lasciato l’eterna città l>< recarsi a Bologna, dove le relazioni di amicizia dei Bentivoglio • on i Medici ispiravano dei timori. L’istruzione che fu data al Gonza-rivela « l’inquietudine del papa e la coscienza della cattiva im-pr< sione lasciata dagli avvenimenti di Firenze ». Essa però dimo-pure che una conciliazione sarebbe stata ancora possibile, poi-rhc. dopo avere esortato i Bolognesi alla fedeltà, Sisto IV osserva: " Noi non abbiamo preso in mala parte, nè abbiamo biasimato che i nostri Bolognesi al primo annunzio dei disordini fiorentini abbiano l»n stato aiuto ai vicini, anzi lo reputammo un atto di compassione, (Kiii liè in quel momento essi non avevano ancora commesso nulla •‘ontro la dignità ecclesiastica e anche noi deplorammo quel primo fatto, come ne demmo prova con una lettera inviata ai Fiorentini. M.t, siccome questi hanno poi recato indegne e vituperevoli offese ;|l ‘ eto ecclesiastico, è sparito per i Bolognesi ogni onesto motivo '*i aiutare un popolo, che con tanta protervia lede la dignità della *anta Chiesa e dalla quale per delitti pubblici è stato condannato; "occorrere questo popolo, sarebbe un attacco che si fa a noi ».3 L’unica cosa in cui Firenze accondiscese al papa fu la liberazione dell’innocente cardinale, che seguì tuttavia abbastanza tardi •■d era a vero dire naturale. In quanto al resto si continuò a di-"Prezzare la scomunica, a non fare alcun conto dell’interdetto che ^¡•raggiunse il 20 giugno* ed a cercare alleanze, specialmente 'iuplla della Francia. Documenti violentissimi, nei quali viene Ai.lkgretti 784. tjui trovasi pure la notizia delle ripetute minacce fati * ’* 111 Minale d’implecsirlo. Circa la lettera del Sansoni al ]mpa « che era gli stata ' ridcnteniente dettata» (BemoXT I'. liiWI). cfr. l'eccellente «»nervazione <11 Ci •«U ¡>86, 1 * Jota coiutinl. f. iK>. dell’Archi vio secreto pontificio. Secondo fonte U 22 giugno si feoe la cerimonia deU’apertnra della bocca. dopo Htiale il ati di giugno il cardinale fu spedito come legato a lt*rugia. ' Keijmont I’. .*503. 1-a copia dell' • liutrurlh, prò H. Card, ilanlunno nel '•'l Cappi,ni XXII (ora nella Biblioteca Nazionale di Firenze) qui "UiiZKata. non reca del resto alcuna data : questa | si rileva dall'indicazion • '•erfi • _ivla eoiuhi. deU’Arehivio segreto pontificio, dovi- dicesi che 1 '"'maga jiartl [ier la sua legazione herfognese il 18 di giugn.i. Cfr. ora anche Zaiiumctif 160. *'fr. lUnuv 1478, n. 12-13.