Trissino, Rucellai o Ariosto. 425 vera del 1516 : dopo di che gli fu affidata nell’autunno del 151(5 una missione a Venezia. Questo rispettabile nobile rifiutò un compenso pei servizi prestati. 1 Fin dal 1515 egli aveva dedicato al papa la tragedia Sofonisba,1 non senza temere se il lavoro scritto in italiano sarebbe gradito al Mediceo educato classicamente. Il soggetto dell’opera condotta in versi sciolti è tolto dal libro trentesimo di Livio.3 Ma se anche questa tragedia è fiacca e fredda, l’epopea eroica del Trissino, l'Italia liberata dai Goti, uscita solo nel 1547, va dichiarata siccome un lavoro affatto fallito. 4 Parimente in versi sciolti e non con molto miglior successo poetò l’amico del Trissino Giovanni Rucellai. 5 Essendo suo stretto congiunto il papa ripetutamente gli affidò affari politici, come in un momento critico (settembre 1520) una missione presso Francesco I di Francia.6 Da molti si afferma che la tragedia del Rucellai Bosmunda sia stata eseguita davanti a Leone X mentre si trovava a Firenze, ma la cosa è tutt’altro che sicura. 7 Tra i poeti di quel tempo figura anche un altro congiunto di Leone X, Pietro de’ Pazzi, ma non può più decidersi fino a qual punto siano giusti gli elogi tributatigli da contemporanei. 8 E cosa strana, che il papa mediceo, il quale favorì tanti poetastri e poetuzzi, • si sia contenuto molto riservato coII’Ariosto, che, fidando in antiche relazioni d’amicizia, appena avvenuta l’elezione s’era affrettato a recarsi in Roma ove l’udienza sommamente benigna avuta dal papa fece salire all’apice le speranze del poeta, che ne fu tanto maggiormente stupito, quando non si compirono. Le spiritose satire, in cui l’Ariosto descrive lo stato delle cose a Roma, mostrano quanto grande e profonda fosse la sua delusione; ma persino negli attacchi più violenti traluce l’intenzione di scusare personalmente il papa, dal quale ottenne pel suo Orlando un privilegio contro le riproduzioni e parecchi favori in cose beneficiali.10 1 Cfr. Morsoli* 80 s., 91-95. V. anche Giorn. d. lett. Ital. XXXVII, 233 s. 2 Cfr. Morsolin 69 s. ; Flamini 242 e d’Ancona, Varietà II, Milano 1885, 261 ». 3 È erronea l’opinione che sia stata eseguita allora a Roma (Morsolin 75 s.). 4 Cfr. Morsolin 282 s., 312 s. V. anche Reumont III, 2, 348 s. ; Ermini, L'Italia liberata » di G. Trissino, Roma 1893, e in proposito Morsolin nella Rassegna bibliogr. 1895, n. 1. In alcuni esemplari dell’edizione originale, che secondo Morsolin (Un poeta ipocrita in Nuova Antologia, 1 novembre 1882), erano destinati al papa e alla Curia, mancano i versi violenti contro gli abusi romani. 5 Mazzoni, Opere di G. Rucellai, Bologna 1887, Prefaz. Giorn. d. lett. IUd. XI, 458 s. Morsolin, Trissino 69. Cfr. Propugnatore, N. S., III 1, 374 s. 6 Cfr. sopra p. 294. 7 Mazzoni loc. cit. xviii, Gasp art II, 2, 298. 8 Cfr. Gnoli, Un giudizio 41. •Vedi Bernardo Giambullari, Sonetti rusticani di Biagio del Capperone, pubbl. a cura di C. Arlia, Città di Castello 1902; v. Giorn. d. lett. Hai. XLI, 170 s. 10 Cfr. SAD0LETI,!2?pt*f. 193 ; Bembi, Epist. X, 40 ; ROSCOE-BOSSI VII, 41 ss. ; Rossi, L. Ariosto e il beneficio di S. Agiata in Rendiconti dell'lst. Lomb. di scienze