534 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 12, 1. misero in discordia i vescovi coi religiosi come coi cardinali, e incagliarono la continuazione del concilio. Il papa in persona dovette comparire alla congregazione generale ed esortare a fraterna dolcezza. Allorché al progetto proposto dai cardinali molti vescovi negarono l’approvazione, egli ne fece loro lode e ridendo dichiarò che erano stati più prudenti di lui, perchè gli obblighi assunti verso i cardinali tenevano legato lui più che qualunque altro. 1 Soltanto ai 5 di maggio del 1514 ebbe luogo la nona sessione. Anche questa volta il chierico di camera Antonio Pucci nella solita predica, in principio di seduta, invitò i presenti e in ¡specie il papa a migliorare la Chiesa, toccando al concilio di indagare e allontanare i difetti. In'forma drastica egli dipinge le forme della decadenza morale, nei laici, negli Ordini, nel clero secolare. Il risultato della sessione fu poi anche l’accettazione d’una molto diffusa bolla sulla riforma della Curia e della Chiesa. * La prima parte di essa insiste perche i vescovadi e le abbazie siano date a persone degne ed a norma dei canoni, regola il modo delle provvisioni ed i processi concistoriali, rende più diffìcili le deposizioni e traslazioni, pone un freno al dannoso metodo delle commende e limita le unioni, dispense e riserve; chi dopo due anni possiederà tuttavia più di quattro benefìci, li perderà tutti. La seconda parte si occupa dei cardinali, della loro vita, della loro famiglia e servitù, delle loro funzioni, chiese titolari e commende, dalle relazioni coi loro congiunti, delle loro legazioni e del loro dovere di residenza e di discrezione. Le prescrizioni intorno al modo di vita del sèguito dei cardinali dovevano valere anche pei famigliari del papa e pei curiali. L’ultima sezione della bolla mira ad elevare sotto l’aspetto religioso e morale il clero ed il laicato; deve curarsi l’istruzione religiosa della gioventù, vanno rigorosamente puniti gli empi, i sacerdoti incbntinenti, trascurati e simoniaci, non si sequestrino più rendite ecclesiastiche, si osservino le immunità del clero, sia tolta ogni sorta di superstizione, siano perseguitati tutti i cristiani apparenti, specialmente nella Curia romana. Come si vede, in questo documento si combattè un’intiera legione di abusi. Di fatto fu anche vista universalmente la necessità di un tale passo : la bolla venne accettata a grandissima maggioranza : 130 voti contro 10 ed anche questi furono contrarii solo con un certo imbarazzo. 3 1 Ratnald 1514, nn. 15-16. 2 Bull. V, 604 ss. Hegest. Leonis X, n. 8495. In IIeeele-Hergexröther minuta indicazione del contenuto di questo documento (Vili, 602). s Paris de Grassis appo Ratnald 1514, n. 36. Cfr. Guglia 10-11. Da Sa-nudo (XVIII, 182-183) risulta quanto fosse generale in Roma la persuasione della necessità di una riforma del clero.