Le logge di Raffaello. 48» fanno da chiavi alternativamente ed appaiato le imprese dei Medici: l’anello di diamanti colle tre penne di struzzo a colori e il giogo tenuti da genii alati.1 Ogni cupola è decorata da quattro piccoli affreschi, che nell'arcata di mezzo sono incorniciati di stucco, nelle altre da telai dipinti. Quarantotto di queste scene sono tolte dal Vecchio Testamento, quattro dal Nuovo e sono conosciute e famose sotto il nome di Bibbia di Raffaello. È però fortemente contestata la partecipazione del Maestro all’intera creazione.® Vasari racconta così: «Raffaello fece i disegni degli ornamenti degli stucchi e delle storie, che vi si dipinsero e similmente de’partimenti ; e quanto allo stucco ed alle grottesche, fece capo di quell’opera Giovanni da Udine, e sopra Ir figure Giulio Romano, ancorché poco aì lavorasse; così Gianfran-cesco (Penni), il Bologna, Perino del Vaga, Pellegrino da Modena, Vincenzio di San Gimignano e Polidoro da Caravaggio con molti altri pittori che fecero storie e figure ed altre cose che accadevano per tutto quel lavoro ». 3 Sebbene l’esecuzione sia qui attribuita integralmente agli scolari, Vasari presuppone per tutto disegni del Maestro come base delle composizioni, con che si accorda anche la testimonianza di Michiel e di quell’intelligente d’arte che fu il Castiglione. 1 In egual modo, come fa rilevare Steinkann (Rom 201), ò •• eseguita a coppia a coppia secondo i medesimi disegni e modelli, la distribuzione dei campi delle cupole e la loro decorazione. Velia prima coppia di vòlte sono stesi tra le scene bibliche variopinti tappeti; nella seconda si vede un’architettura a pilastri molto artistica sotto l’aspetto della prospettiva, dal cui tetto e finestre penetra l’azzurro profondo del cielo. Ricche grottesche e mosaici finti incorniciano nel terzo e quinto paio delle vòlte le pitture, mentre nel quarto si ripetono i motivi architettonici e nel sesto, cioè al principio e alla fino, paro distesa nel cielo un’artistica rete, nelle cui maglie stanno sospesi innumerevoli angeli . La divisa eemper unita alle tre penne di struzzo nell’anello di diamanti era da lunga pezza l’impresa preferita dei Medici e costituisce la rappresentazione simbolica della divisa: Sem per adamas (= diamante, ma anche = libero) in poenis (pen-ni*). Vedi Fabbiczy in Reperì, jùr Kunstwissensch. XI, 309. Cfr. anche T ua. Desnriz. del Vaticano 128. 2 Danno minute descrizioni delle decorazioni delle Logge Bunsen-Plat-ner II, 1, 308 ss. ; Passavaxt II, 219 ss. (ove a p. 206 g. inoltre un catalogo delle incisioni) ; Gruter 23-194 ; Forster II, 108 s. ; Crowe-Cavalcaselle II, 405ss. ; Hòpler, Hadrian VI 498. È un plagio l’opera di Reiffenberg uscita a Bruxelles nel 1845, Études sur les Loges de Raphaél; v. E. de Busscher, Études des itilde* de M. de Reiffenberg, Gand 1841. Cfr. anche Picot in Cabinet de VAmateur 1% . 123 s. Sui rami spesso inesatti di Ottaviasi f. Volpato è eseguita la pubblicazione fototipica Raffaela Loggien di L. Koch, Wien 1878. Letar0UII.lv {I a. lican II) dedica alle Logge del cortile di S. Damano 47 tavole, delle quali 42. in parte a colori, alle Logge di Raffaello. Cfr. anche Grunf.r, Fresco decorniions and stuccos, New ed. London 1854. Manca una pubblicazione col sussidio dei mezzi della tecnica moderna. 3 Vedi Doixmayk 283.