440 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 1. salvato parecchie cose andate poi perdute e introdotto una nuova epoca per la scienza dell’epigrafia romana.1 Già cresceva anche l’interessamento per le antichità egiziane e, probabilmente eccitatovi dagli obelischi di Roma, Pierio Vale-riano, famoso pure come poeta, occupavasi del simbolismo dei geroglifici, pubblicando più tardi nn’opera sull’argomento. Nel 1521 Leone X incaricò dell’educazione dei nipoti Ippolito e Alessandro questo dotto (li straordinaria erudizione nella letteratura greca e latina. * Nel tempo del papa mediceo cade inoltre l’attività di Andrea Fulvio, che in un documento ufficiale è espressamente designato come antiquario. Fino dal 1513 egli dedicò a Leone X una descrizione delle antichità romane redatta in esametri latini, 3 donde, per incitamento diretto del papa, nacque la descrizione in prosa della città, che, uscita sotto Clemente VII, segna un ragguardevole progresso nella scienza [dell’antichità. Nel 1517 Fulvio aveva anche pubblicato un’opera numismatica, le cui eccellenti silografie Leone X con uno speciale privilegio protesse contro le contrattazioni. 4 Pieno di riconoscenza il dotto antiquario in un carme latino celebrò siccome un ornamento della Sede romana il papa mediceo, al quale dedicò inoltre un’egloga sulla nascita di Cristo.5 L’estesa erudizione di Andrea Fulvio come dal papa fu altamente apprezzata anche da Raffaello. Il grande maestro ricompensò l’aiuto che Fulvio diede ai suoi studi antiquarii, aiutando l’amico nella sua qualità di architetto. Fulvio non fu l’unico, delle cui cognizioni l’Urbinate, instancabile nell’apprendere, sapesse trarre profitto : dal vecchio Mario Fabio Calvo di Ravenna si fece tradurre in italiano Vi-truvio.8 Quando con questi due Raffaello visitava i resti di Roma antica, trovavasi spesso in loro compagnia queldi plomatico dagli alti sentimenti, che prendeva tanto viva parte a tutti i conati spirituali ' Vedi Henzf.n in Monatsberichte der Beri. Alcad. 1868, 403 ss. 1 Su Pierio Valeriano (Giampietro Bolzani) ofr. Ticozzi, S/ori« dei lett. del dipartimento della Piave, Belluno 1813, 85 ss. ; Tiraboschi VII, 2,220 ss. ; Roscoe- Bossi X, 115 ss. ; Gregorovius IV, 567 ; [Giorn. d. lett. Ital. XXIX, 445; XXXIX, 233 ss.; G. Calì, Della Vita e delle opere di Giov. Pierio Valeriano, Catania 1901. " Antiquaria Urbi« per A. Fulvium, Romae (J. Mazochius) 1513, Panzer VIII, 252. Graesse, Trésor II, 646. * A. Fulvius, Illustrium imagines, Romae ( J. Mazochius) 1517, 8°. Xel privilegio per la stampa Leone X tributa somma lode all’editore. La pubblicazione rappresenta uno dei migliori monumenti della silografia, che furono pubblicati nella Poma leonina: essa meriterebbe uno studio di persona competente. 8 * Cod 15429, f. 1-4 della Biblioteca di Corte a Vienna. • * Cod. ital. 37a' b' °' della Bibliot. di Corte a Monaco. Cfr. Pas-savant I, 539. Di fronte al dubbio di Gregorovius (IV, 614) Lasciasi (Pendi-conti d. Accad. dei Lincei Cl. di scienze mor., 5» serie, III, 803) ritiene cosa sicura che le note marginali di questo codice siano scritte di mano di Raffaello. Sul Calvo t. * Mazzuchelui nel Cod. Vatie. 9263, f. 275k : Biblioteca Vaticana.