Consultazioni romane per la futura bolla. 235 Sebbene questi scritti non potessero venir presi in considerazione per la decisione finalmente data in Roma, essi nondimeno servono a validamente provare che non a torto il loro autore fu colpito dalla condanna ecclesiastica, la quale ha il solo difetto di essere venuta troppo tardi.1 Secondo quel tanto che permettono di formare un giudizio le notizie molto lacunose sulla continuazione e fine del processo romano contro Lutero, nell’ultimo stadio dell’affare, l’influsso dei teologi lo-vaniesi sarebbe stato quasi eguale a quello dell’Eck, mentre come prima la vera anima della cosa fu il cardinale Giulio de’ Medici. * La nuova commissione conferì fino agli ultimi giorni dell’aprile intorno all’abbozzo formulato da Accolti della bolla Ex urge, che rigettava si iiza distinzione e senza precisa indicazione del grado della loro erroneità 41 articolo di Lutero compilati da Eck, che tenne molto calcolo del parere dei Lovaniesi. Sul tenore definitivo del documento decisivo 3 l’Eck fece conferenza col papa addi 2 maggio alla Magliana, castello di caccia in vicinanza di Roma 1 e solo dopo ciò la faccenda venne davanti al collegio cardinalizio. Ci vollero quattro concistori, il 21, il 23, il 25 maggio e il 1° giugno, per condufre a termine il negozio,5 che nel secondo e terzo concistoro fu l’unico oggetto dell’ordine del giorno. Quanto poi esso fosse trattato a fondo '«È vano tentativo» dico Bezold (ReformrUion 288) a proposito dell’incitamento comunicato nel testo all’annientamento cruento dei papalini « voler spogliare del loro carattere rivoluzionario tali parole ». * Kalkoff, Prozess 133. 3 Secondo il racconto del Sarpi (Hist. d. cone. Trid., 1629, 11), che certamente ha per baso qualche cosa di reale, nelle discussioni stavansi di fronte teologi e canonisti. Gli uni e gli altri riconoscevano la notorietà dell’eresia di Lutero, ma i canonisti richiedevano che costui venisse [prima citato, mentre i teologi volevano procedere senz’altro alla condanna. La bolla, come definitivamente venne fissata, rappresenta un compromesso tra i due partiti, consistente in questo, che vennero distìnte e trattate ognuna a parte le misure contro gli errori, contro gli scritti e contro la persona di Lutero ; « quanto alla dottrina non c’era contrasto, quanto agli scritti si procedette a seconda della volontà dei teologi, quanto alla persona si seguirono i canonisti ma non in tutto : non si citò Lutero, ma gli si diede semplicemente un termine per la ritrattazione, nè si tralasciò