546 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitoli} 12, 1. cumulo dei benefici1 e il calamitoso sistema delle commende. 2 He. conforme ai decreti della nona sessione del concilio, avvennero parecchie rinunzie di benefizi da parte dei cardinali, « in complesso mancò l’attuazione di questi decreti. La disciplina lassa e l’indifferenza avevano fatto troppo profonda presa »3 e ripetuta-mente lo stesso Leone X per casi particolari tolse il nervo alle decisioni del concilio.4 Non è da farsi meraviglia che quelli tra i vescovi, i quali mancavano di coscienza, specialmente i molti non presentatisi al concilio, proseguissero nel loro usato modo. Fa onorevole eccezione l’arcivescovo fiorentino Giulio Cardinal de’ Medici, che subito cercò di mettere in atto le decisioni del concilio ecumenico convocando un sinodo provinciale (1517-1518).5 Agirono allo stesso modo Ximenes in Spagna, Cristoforo von Stadion vescovo di Augsburg e Corrado III von Thiingen, vescovo principe di Wiirzburg. 6 A Bontà Leone X fece bensì inculcare anche a mezzo delle autorità cittadine l’osservanza dei decreti conciliari pel distretto della città, ma non abbiamo notizie di un’azione, che scendesse al fondo delle cose. Si rimase a mezze misure e di carattere esteriore, 7 per quanto pure, specialmente dacché cominciò l’apostasia in Germania, uomini prudenti esortassero a togliere almeno quegli abusi, pei quali facevano lagni anche buoni cattolici. Per l’amore di Dio », scriveva a mezzo dicembre 1520 l'Aleandro, io prego 1 Cfr. sopra p. 12!) intorno al Passerini, Sui benefici del cardinale d’Aragona v. Pastor, Die Reifte de» Knrd. L. d'Aragona 10. a N'e fa lamenti in particolare la relazione d’un abbate cisterciense citata a pag. 371, n. 2. Cfr. anche Studien aus devi He ned iì:t i iter ortle n 18!):), 584. 506. 3 Hefele-Hergenróther Vili, 733. 4 Fin dal 20 settembre 1515 si trova un ordine papale, che toglie la proibizione fatta Mal concilio del cumulo dei benefici a favore di Guglielmo von Enckenvoirt (Regest. Leonis A", n. 17716. s Stoluta Coicìlii Fiorentini, 1517 <:d Julii ile Medici» Card, convocatimi’m celebr. Digcsla per J'ct. Andr. Cammarum de Canali. Florentiae, haer. Phil. luntae, 1518. Oltre questa rara prima edizione officiale, ve n'ha un'altra fatta da ■ Pet. Corsus archiepiso. Florent, vicarius , Florentiae 1564. nella prefazione della quale il CorS'o si riferisce al Tridentino, e poi la riproduzione in Mansi usata dal Hergexrother, Vili, 740-751. 6 Cfr. 11 efele-Hergenròther VIII. 751, 753, 759; ivi, pp. 755 e 756, anche intorno ad alcune disposizioni riformistiche del Wolsev. 7 Sono del numero le riforme relative al vestiario: efr. nell'App. n. 22 la * lettera 14 gennaio 1517 del Gabbioneta (A r c li. Gonzaga i n IVI auto v a), Rev. d. Bibliolh. VIII, 214; e il * Decretum (16 marzo 1517) pontificis super cappello l'iridi ab omnibus episcopi» regularibus portando, sed :ambelotto nequaquam, ab eisdem inducendo et cappuccino l'iteo (Paris de Grassi?, * Dinrivm nell'A re bivio segreto pontificio). Per la riforma della processione del Corpus Domini v. * Paris i>e Grassis ad a. 1516 e Hoffmann 462 ss.; per l'abolizione ordinata nel 1521 dell'uso di far volare una colomba a S. Pietro nella festa di Pentecoste vedi Hoffmann 461. Più importante fu l'istituzione di due esaminatori per esaminare gli ordinandi; v. Amati 232 e Regest. Leonis .V, n. 6 >31.