366 Libro I. Leone X. 1513—1521. Capitolo 10. Per quanto quest’agitarsi alla Curia fosse iu sè riprovevole, pure, alla stessa guisa che la liberalità del papa degenerante in scialacquo, esso ebbe conseguenze più. utili che dannose per Roma e pel Patrimonio : la straordinaria ascensione della città ne dipese molto forte. Non c’era luogo al mondo ove si potesse sì bene collocare il proprio capitale, arrivare sì rapidamente a ricchezza e autorità e dove si pagassero tasse tanto lievi. 1 A ciò si aggiunse il fatto, che la città fu risparmiata da tribolazioni di guerre. L’immigrazione a Roma specialmente dall’alta Italia, molto gravemente provata sotto questo rispetto, fu così elevata, che Giovio parla di una nuova colonia sorta presso Campo de’ Fiori. Il papa favorì come potè questa immigrazione. Leone N zelò in specie nella maniera più svariata la prosperità della sua residenza. * Con rigore egli si sforzò a mantenere la quiete e la sicurezza, come nello Stato della Chiesa, così in Roma. 3 Regolò la condotta e i prezzi delle vettovaglie,4 promosse l’agricoltura nella Campagna, si occupò del prosciugamento delle paludi Pontine, r> si die’ cura degli istituti di beneficenza, specialmente degli ospedali di Roma 8 e si rese particolarmente benemerito per l’edilizia dell’Urbe. I lavori di ricostruzione cominciati da Giulio II sulla via Alessandrina, che da Castel S. Angelo conduce al Vaticano, furono continuati da Giuliano da Sangallo e nel lato settentrionale del Campo di Marte si cominciò il bell’ impianto, compiuto poi da Clemente VII, delle tre strade conducenti a Piazza del Popolo. Fu di grande importanza per Roma una bolla del 2 novembre 1516 rinnovante le prescrizioni di Sisto IV per l’allargamento e abbellimento delle 1 A questo fece richiamo specialmente il Ranke, Päpste I*, 265. * Con Iovius, Fit«, 14 cfr. specialmente l’enumerazione dei meriti di Leone X per Roma nell’orazione presso Venuti 231 ss. e 165. 3 Con Iovius loc. cit. cfr. Bull. V, 712 ss., 737; Hegest. Leonis A', n. 4950, 16937 ; Bembi Kpist. Ili, 9; IV, 15, 18; V, 34 ; VI, 13 ; XV, 11, 28; * breve 18 settembre 1515 al vescovo di Tivoli (Arm. XXXIX, t. 30, Archivio segreto pontificio). Paris de Grassis ed. Delicati-Armellini 85; Fr. Xovellus nel * Cod. Barb. Int. 2273. f. 18 della Vaticana. Tuttavia nello Stato della Chiesa come in Roma avvennero numerosi omicidii; v. la relazione di M. v. Watt del 1520 in Mitteil, des hist. Ver. für St Gallen XXV, 392. 4 liegest. Leonis X, n. 3730. 5 Cfr. ibid. n. 5847 (v. Gottlob, Catn. Apost. 122), 13189. Manoser. Torrig. XXVI, 367. Tournon, Ètud. statist. 219. Marini, lettera 61. Monografia d. città di Roma I, 326. Sull’aiuto per un canale presso Ravenna v. * breve 5 settembre 1514 (Archivio di Stato in Modena) nell’App. n. 12. 6 Cfr. Bull. V, 639 ss.; Hegest. Leonis X, n. 6964, 7143; Pericoli, L'osped. di S. Maria d. C'onsolmione, Roma 1879, 119; Monchini 143. Sulla fondazione dell’ospedale di S. Maria di Costantinopoli nel 1515 v. Arch. d. Soc. Rom. XIII, 286. Xel 1520 Leone X eresse un convento a rifugio di peccatrici penitenti; v. Bull. V, 742 s.; ibid. 739 ss. la bolla di conferma 28 geunaio 1520 per Yarchi-confratemitas charitatis, fondata dal Cardinal G. Medici.