492 Libro I. Leoue X. 1513-1521. Capitolo 11, 2 a. bliche, sia allo scopo delle composizioni, che dovevano costituire soltanto una parte dell’apparato decorativo di tutto l’insieme. Le otto prime arcate si distinguono essenzialmente dalle seguenti. Nella nona incontriamo ancora la splendida presentazione delle tavole della legge fatta da Mosè, ma indi in poi l’importanza delle scene diminuisce. In corrispondenza coll’oggetto invece del carattere idilliaco seguito fino allora comincia a prevalere il drammatico ; anche il colorito si fa più chiaro e vivace. 1 Le meno riuscite sono le scene dell’ultima (decimaterza) arcata, * in cui gli scolari furono abbandonati totalmente a se stessi. Con esse cominciano le storie del Nuovo Testamento, la cui continuazione rimase interrotta per la morte di Leone X. Quanto all’elemento decorativo delle Logge Raffaello ha avuto poco influsso. Che se anche in questo leggiadro ornato splende molteplicemente il suo genio, tuttavia lo spirito veramente direttivo qui dovrebbe essere stato lo scolaro Giovanni da Udine, 3 che ebbe sotto di sè parecchi aiutanti. 4 Fornito di raro senso della bellezza e d’inesauribile fantasia nella decorazione delle Logge questo artista ha creato un’opera, che nel suo genere è rimasta senza rivali. Pareti, pilastri ed archi, qualsiasi superfìcie piccola finche si vuole, venne ad avere con classica disposizione del luogo una ornamentazione a oro e colori o a stucco di bel bianco, che Giovanni da Udine formava mediante miscela di marmo e calce polverizzata. Porse il più bello della decorazione, l’incantevole e fine giuoco dei colori chiari e prevalentemente sfumati, d’una varietà straordinaria eppure armonica, ora non è dato che di indovinarlo, essendoché l’influsso delle stagioni e la barbarie di molti visitatori hanno gravemente danneggiato l’opera intiera.5 1 Cfr. Dollmayr 301. 2 Già lo .Stringi'rt (331) ha sostenuto l’idea che Raffaello non abbia alcuna parte in queste scene. Woi.tmANN (II, 658) considera come invenzioni dell’Ur-binate le 40 composizioni delle prime 10 arcate. Io credo che, salvo la scena citata qui addietro, a partire già dalla nona arcata gli scolari in sostanza lavorassero indipendenti. * Ha reso molto verosimile la cosa Dollmayr 302 s., che però va troppo avanti quando qui pure nega quasi ogni influsso di Raffaello. Vedi in senso contrario Burckhardt, Cicerone 177. 4 Come Pernio del Vaga, Pellegrino da Modena, Vincenzio da San Gimignauo, e, se si vuole, Polidoro da Caravaggio (Dollmayr 239). 5 La sorte delle decorazioni fu ad ogni modo migliore di quella delle pitture nelle cupole in quanto che rimasero immuni da inabili restauri. I lavori eseguiti sotto la direzione del professore L. Seitz nel 1890-1891 si sono limitati a conservare ciò che esisteva ed a togliere alcune cose prima aggiunte senza criterio, senza toccare in modo alcuno le antiche pitture, nè completare i guasti ornamenti a stucco. In questi i pezzi mancanti sono stati semplicemente sostituiti da leggere pitture a chiaroscuro e l’intonaco staccato dalle pareti vi è stato fissato con punte metalliche. Solamente i rami ed ancor più le copie antiche ora rendono possibile uno studio minuto.