212 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 7. ognora vuote. Invano disse al papa l’Aleandro nel 1516 di temere una sollevazione germanica contro la Santa Sede, perchè migliaia di persone là non aspettavano che un matto per aprire la bocca contro Roma. 1 A questo avviso non si prestò fede alcuna e, pur sussistendo tanto grave fermento, si commise l’imperdonabile errore di far promulgare in maniera ancor più estesa che sotto Giulio II l’indulgenza per la fabbrica della nuova chiesa di S. Pietro. All’inizio del suo pontificato Leone X, seguendo il costume, aveva revocato tutte le indulgenze concesse dal suo predecessore, ma poi fin dal 29 ottobre 1513 aveva dichiarato che non si dovesse considerare come tolta l’indulgenza pubblicata da Giulio II a favore della costruzione della nuova basilica di S. Pietro. Come pel passato, l’incarico di promulgare l’indulgenza fu dato ai Francescani Osservanti ultramontani nelle loro rispettive province del-l’Ordine. In quest a pubblicazione dell’ indulgenza non furono inclusi nuovi territorii, così che Portogallo, Francia, Borgogna ed i paesi tedeschi, ad eccezione dell’Austria e della parte di Slesia appartenente a Boemia, sulle prime anche sotto Leone X non furono colpiti da questa indulgenza.! Ma la cosa era già cambiata alla fine dell’anno 1514, chè addì 29 ottobre 1514 l’indulgenza per S. Pietro fu estesa per un anno alla Savoia, al Delfìnato, alla Provenza, Borgogna, Lorena, alla città e diocesi di Liegi, il 2 dicembre per due anni alle province ecclesiastiche di Colonia, Treveri, Salisburgo, Brema, Besançon, Upsala, alle diocesi esenti frammezzo giacenti, eccettuati però i possedimenti di Alberto arcivescovo di Magonza-Magdeburgo, amministratore di Halberstadt e dei marchesi di Brandeburg, nonché alle diocesi di Cambrai, Tournai, Thérouanne e Arras. A commissario delle indulgenze pei territorii nominati qui in ultimo venne eletto il chierico di Curia Giovanni Angelo Ar-eimboldi di famiglia milanese.]3 Alla fine di settembre del 1515 i 1 Vedi Bal.vn n. 31 ; Brieger n. 11. 2 Cfr. Paulus, Tetzel 26. Schulte, Fugger I, 57 s. Nel 1513 lo svizzero P. Talk fa sapere da Koma che difficilmente si otterrebbero nuove indulgenze, non dovendosi recar danno a quella per S. Pietro. V. Anz. für Schweiz. Gesch. nuova serie XXIII (1892), 376;] cfr. 378. Sulle difficoltà che nel 1517 Leone X fece ai Veneziani, che chiedevano nuove indulgenze, v. Sanudo XXIV, 105, 448. 3 Regest. Leonis X, nn. 12385, 13053, 13090. ** Breve 15 dicembre 1514 all’arcivescovo di Colonia nell’ Archivio di Stato di Düsseldorf, cfr. anche Paulus : Tetzel 28 s. ; Schulte I, 63-65. Le dissertazioni di P. Frede-kicq, La question des indulgences dans les Pays-Bas au commencement du XVI* siècle nel Bulletin de VAcadémie Royale de Belgique, Classe des lettres, 1899, 24-57, e Les comptes des indulgences en 1488 et en 1517 à 1519 dans le diocèse d'Utrecht in Mémoires couronnés et antres mémoires publiés par VAcadémie Royale de Belgique LIX (1900) danno alcune notizie intorno alla pubblicazione dell’indulgenza per S. Pietro eseguita dalTArcimboldi nelle diocesi neerlandesi. Cfr. le relative rettificazioni di Paulus in Hi st. Jahrb. XXI (1900), 139, 846 e Pa-quier, Aléandre et la princ. de Liège, Paris 1896, 53, n. 1. Stilla pubblicazione dell’indulgenza fatta dall’Arcimboldi nei regni nordici v. sotto capitolo 12.