Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 7. l'autore de\V Augenspiegel sulla base d’un racconto bugiardo avesse ottenuto un altro giudice in Spira «che, più propenso all’errore che alla verità cattolica, ignaro della sacra teologia e dei misteri della fede», aveva avuto l’ardire di prosciogliere il libro «a danno della ( hiesa cattolica, a letizia dei Giudei, a svantaggio delle università e dei dotti, a grave e pernicioso scandalo del popolo » e come poscia Ilochstraten avesse appellato alla Santa Sede : egli pertanto, il Car-vajal, gli presti soccorso e con ciò aiuti la fede santa « poiché se la leggerezza dei poeti (cioè umanisti) non viene schiacciata in questa faccenda che macchia la fede, essi sempre meno temeranno di combattere la verità teologica ».1 Ma pel Reuchlin al di qua e al di là delle Alpi si fecero avanti protettori influenti, i quali seppero far procrastinare la decisione: per lui intervenne persino l’imperatore Massimiliano ed anche Erasmo con calde parole sostenne l’amico col papa.2 L’arciduca Carlo, che sarà poi Carlo V, si mise dalla parte dei nemici dei Reuchlin e nel 1515 si rivolse al papa coi seguenti avvertimenti : « Il male cresce quanto più si differisce la decisione. A Roma, dove al presente s’agita il processo, si disputa sulla questione di forma e si trascura la sostanza, si incaricano alcuni cardinali dell’ indagine anziché, come esige l’importanza della cosa, sottoporla all’ infero concilio (che allora tenevasi al Laterano). Possa presto decidersi la questione ed impedirsi che il lupo feroce arrossi le sue fauci coll’innocente sangue delle pecore e possa togliersi ai deboli qualunque scandalo ! ». Anche Francesco I, re di Francia, esortò il papa a dare su questo affare una decisione felice e rapida aderendo alle condanne venute dalle università tedesche e « dalla nostra parigina ». In una lettera al papa l’università di Lovanio considerava come suo sacro dovere di darsi sollecitudine per la conservazione dell’ordine e della disciplina entro la Chiesa cattolica. Dichiarava che nella condanna del libro reuchliniano essa s’era accordata colle altre facoltà, specialmente la parigina e che « esse tutte, camminando nella casa di Dio, avevano unanimemente parlato ». 3 Ma la decisione non venne. Allorché la Commissione romana, che in maggioranza giudicava favorevolmente l'Augenspiegel, era iti procinto di dare il suo giudizio definitivo, uscì un mandato papale (luglio 1516), che aggiornava ancora la decisione. Hochstraten però non rinunziò ai suoi intenti : rimase un altro anno intiero in Roma e soltanto nel luglio 1517 dopo una dimora di più che tre anni ritornò a Colonia senza aver ottenuto ciò che aveva cercato. 4 ’ Geiger loc. cit. 305. * Ibid. 309 s. 3 Ibid. 310-312. * Ibid. 319-320.