Le finanze di Leone X. 345 Armellini e Pucci tristamente ingegnosi nello schiudere fonti di denaro.1 Piuttosto scarse sono le fonti per stabilire esattamente un bilancio di Leone X; i registri d’entrata e d'uscita della Camera apostolica non bastano affatto per ricostruire un quadro completo, non solo perchè non conservati in tutta la loro interezza, ma anche perchè esistevano eziandio altre casse. * Di queste la più importante era la cassa privata pontificia amministrata dal primo cameriere segreto Giovanni Lazzaro terapica, uomo che godette di straordinaria influenza. 3 Del registro da lui tenuto sulle entrate e spese private si sono conservati tre volumi che vanno dal luglio 1516 al no- 1 Sciujlte I, 223. • Vedi Sciujlte I, 253, ove trovasi un esatto sguardo sugli * Introita» et Exitus del pontificato di Leone X conservati nell’archivio segreto pontificio o sulle altre cose della Camera ivi esistenti. Su quanto è nell’archivio di Stato vedi ciò che diciamo a p. 340, n. I. • Sotto Leone X terapica tenne una parte influente come Accursio sotto Giulio li. Stando a Sanudo XXV, 228, egli era d’origine albanese e di vero nome chiamavasi Giovanni Lazzaro de Magistris (ebbe il soprannome di So-rapica per ragione'della sua piccola statura); dapprima era stato sorvegliante della braccheria del Cardinal Sanseverino (cfr. Gnoju, Caere 11 ss.), la qual cosa offrì ai satirici occasioni di continua beffa (v. Rossi. Pasquinate 134 ss.). Fu già ai servigi del Cardinal Giovanni de’ Medici ed uno dei suoi sei conclavisti (Delicati-Armklmni, Diario ili Paride de Gra»»is, 93). Nel * Rotula» del 1514 (v. sotto) Serapica figura terzo o quarto dei eamerarii e fin d’allora era ira i più intimi confidenti di Leone X : v. Basciiet, Chat, de MAlici» 244. Il papa lo compensò largamente pei suoi fedeli servizi ; col Sanudo XXVIII, 361 ; XXIX, 192 V. Regest. Ironia X, nn. 3909 s., 6105-6107, 6122, 6993, 7217, 12551, 13885, 16861 e Archivio segreto pont ificio, Arni. XXXIX, t. 31, 1516, n. 43 : * « Pro magistro Io. Lazzaro Serapica de Magistris notario et famil. : Licentia capiendi possessionem nionast. S. Leonis Tullens. dioc. ord. can. regul. S. August. D. Romae 1516 Sept. 6 ». 1518, n. 82: * lettera a due canonici ginevrini sui benefizi là esistenti per Ioh. Lazzaro Serapica de Magistris vlerie. Aquil. famil.. eontin. eonmens. ae. cam. nost. see. D. Rome 1518 Innii 26. Cfr. anche la * quietanza 11 novembre 1517 in Dir. Cam. 67, f. 67. Nell’occasione di un viaggio a Loreto Serapica nel 1518 visitò pure Venezia, ove fu trattato come un gran signore (Sanudo XXV, 294, 299, 348); a Roma prendeva parte alle corse nel carnevale (ibid. XXVII, 68, 73 e Adf.mollo, Ale»». VI ece. 83 ss.) : era anche un intrepido cacciatore (v. Cesareo nell’articolo che citiamo sotto e Gnoli loc. cit.). Pare che abitasse comunemente in Vaticano (Sanudo XXX, 466) e precisamente nelle vicinanze del Belvedere, ove talvolta Leone X fu suo ospite (Sanudo XXV, 438 ; Manoscr. Torrig. XXIII, 22) ; aveva però una casa in città (\rmeluni, Censimento 55). Si trovava in tanto buone condizioni che potè prestare somme importanti al papa. Dopo la morte di Leone X venne carcerato per appropriazione indebita, era fondata l’accusa? Nell’ *Inventariwm honorum in ¡oraria Leonis X (Archivio di Stato in Roma) citato più sotto si legge accanto a molti articoli : I)ic>mt Serapieam habuisse, che dimostra in ogni caso come Serapica usasse in modo illecito della sua posizione. La sua liberazione ebbe luogo dopo la morte di Adriano VI (Sanudo XXXIV, 244, 257, 438); v. Cesareo in Nuova Rassegna 1894 II, n. 8, il quale crede che Serapica sia stato migliore della sua fama.