297 lezione lotariana, a preludio di più significativa, per quanto modesta e cauta, definizione, che sarà attuata a breve scadenza (1). Non è risultato di fortuito accostamento, se due giorni dopo la ratifica dei tradizionali capitoli da parte di re Carlo III (11 gennaio 880) il patriarca Gualperto, presente anch’egli a Ravenna (2), sottoscriveva a favore del duca Orso formale e solenne rinuncia a ogni ulteriore molestia diretta o indiretta contro le terre gradensi, che offendeva egualmente la chiesa e lo stato veneto (3). L’armonia e benevola convivenza, con la garanzia e il rispetto dei reciproci diritti, erano ristabilite agli inizi di un nuovo regno, che pareva ripristinare in Italia il buon ordine e dare affidamento di stabilità. Le due obbligazioni nascevano e maturavano nell’atmosfera di pace e di fiducia, ispirata dal nuovo sovrano. 7. — La rapina patriarcale, incoraggiata, non diversamente che i pronunciamenti dei maggiori organi feudali italici contemporanei, dal momentaneo sfacelo della sovranità imperiale in Italia, pres-socchè assente, nei suoi obbiettivi e nei suoi risultati era analoga alla tracotanza slava, che dal lato orientale esercitava sopra il ducato sì malefica pressione. Anch’essa era tacitamente istigata dalla tolleranza di un potente protettore, il governo bizantino, incapace di difendere quei gelosi diritti, che pretendeva possedere e conservare nel bacino adria-tico. La pericolosa politica, diretta a proteggere ed aiutare alcuni dei piccoli staterelli slavi contro gli altri, nella fiducia di dominarli con l’intrigo, non potendo sottometterli con le armi, nutriva gravi insidie. L’astuto espediente bizantino era tornato a danno dell’incolumità ducale. Il governo orientale aveva favorito l’espansione del duca Sedesclavo e l’aveva lusingato, offrendo aiuto a combattere gli altri ducati croati amici dei Veneziani (4). L’intervento bizantino (1) M. G. H., Capit., II, p. 138 sgg., 141 sgg. (2) Boeiimer-Mdhlbacher, Regest. imp., p. 614, n. 1550. Cfr. Paschini, Storia cit., I, p. 180. (3) Ughelli, Italia sacra, V, p. 41. (4) Iohau. Diac., Chronicon cit., p. 125 : His diebus Sedesclavus, Tibimiri ex progenie, imperiali f ul tu s presidio, Costantinopo-l i m veniens, Sdavorum ducaium arripuit filiosque Domogor exilio trusit. Morto