Trattative di Miltitz con Lutero. 247 tenberg ad un accordo, che avrebbe poi dovuto venir accettato anche a Roma. Il risultato delle trattative, comunemente apprezzato in modo esagerato, fu semplicemente questo, che Lutero si obbligava a tacere per l’avvenire sulla questione delle indulgenze qualora tacessero anche i suoi avversarii e che egli acconsentiva che Miltitz domandasse al papa di deferire ad un vescovo tedesco l’accomodamento della causa. 1 II 10 gennaio 1519 Lutero era di nuovo a Wittenberg, Miltitz da Altenburg passò a Lipsia, dove nella sua maniera millantatoria, parimenti senza facoltà, arrogante e villano uscì contro Tetzel, in cui favore il 3 gennaio gli aveva scritto ad Altenburg Ermanno Eab provinciale dell’Ordine. Tetzel si ammalò d’angoscia : Lutero fu tanto magnanimo da consolarlo : egli non doveva darsi pensiero « perchè la cosa non era cominciata da parte sua, ma il figlio aveva un padre molto differente ». * A lungo s’è voluto vedere nella tanto discussa lettera che il 3 marzo 1519 Lutero diresse a Leone X l’adempimento d’una concessione fatta ad Altenburg avanti Miltitz.3 In essa il professore di W ittenberg assicura « che mai ha avuto in mente di assalire eomunque sia l’autorità della Chiesa romana e del papa, confessa anzi che il potere della Chiesa romana sta sopra tutto e che nulla le va preferito in cielo e in terra, salvo solo Gesù Cristo ». Poiché già prima di questo tempo Lutero era giunto al punto di dichiarare anticristo il papa e poiché poco dopo la data di questa lettera, il 13 marzo 1519, in acutissima contraddizione con essa egli tornò a scrivere allo Spalatino di non sapere se il papa fosse l’anticristo in persona o il suo apostolo,4 così doveva recare dolorosa meraviglia l’intima mancanza di veracità della in apparenza tanto officiosa lettera. Come dimostrarono le recenti indagini,5 la lettera 1 Così secondo ¡Brieger in Zeitschr. für Kirchengesch. XV, 204 ss., seguito da Kalkoff loc. cit. 399 s. e K. Müller, Kirchengesch. II, 1, 231. Comunemente 8i ritiene che si ottenesse un accordo su quattro punti : 10 le due parti d’ora in poi taceranno; 2° la questione di Lutero andrà sottoposta al giudizio d’un vescovo tedesco (dell arcivescovo di Salisburgo, secondo la proposta di Spalatino); 3° con uno scritto egli deve impedire la mala interpretazione dei suoi lavori precedenti ed esortare il popolo all’obbedienza verso la Sede romana; 4° con una lettera di scusa deve confessare al papa d’avere scritto troppo violento. Così Kawerac, Reformation und Gegenreformation (1894) 15 «all’unisono con tutta la ìuterologia moderna » (Brieger loc. cit. 204). In realtà le trattative si svolsero attorno a questi punti, ma si ottenne come accordo finale solo quanto accenniamo nel testo. 2 Paulus, Tetzel 70 s., 169. Tetzel morì a Lipsia 1’ 11 agosto 1519. Cfr. Cle-mex, in Theol. Studien und Kritiken LXXIV (1901), 127. 3 De Wette 233-235. Enders I, 442-445. Cfr. IIefele-HergenRötheb IX, 93 s. * De Wette I, 239. Enders I, 450. 4 Brieger nella Zeitschr. für Kirchengesch. XA , 204—221. Paulus, Luthers Stellung zum Papsttum in den ersten Monaten des Jahres 1519 in Katholik 1899, I, 476-480. Cfr. Kalkoff, Prozess, 401.