Opposizione francese al concordato. dovette domandare la dilazione del termine per un anno ogui volta.1 Invano nel febbraio 1517 il cancelliere Du Prat in un discorso sapientemente calcolato aveva esposto ai prelati, ai consiglieri parlamentari ed ai professori uuiversitarii i motivi politici, che avevano mosso il re a conchiudere il concordato. 1 Invano Francesco I aveva dichiarato, che, non avendo potuto sostenersi la prammatica sanzione, egli aveva dovuto pensare a impedire, mediante il concordato, il l'itorno dell’antico disordine regnante prima della sanzione. Le patenti reali del maggio 1517,3 che obbligavano i parlamenti di Parigi, Bordeaux, Tolosa e Grenoble e i gradici regi ad osservare il concordato, incontrarono la più tenace resistenza. Il parlamento parigino si rifiutò fermamente a registrarlo e pubblicarlo, dichiarando, che il nuovo trattato condurrebbe alla ruina dello Stato, all’annientamento delle libertà della Chiesa gallicana ed a sottrarle i mezzi. E sebbene Francesco 1 facesse uso di tutta la sua influenza, il parlamento perseverò a ritenere che non si potesse e dovesse pubblicare e registrare ;la convenzione, che al contrario si dovesse con maggior cura che mai mantenere la prammatica sanzione e si desse tempo all'università parigina ed alle altre per dichiararsi.4 In una diffusa rimostranza il parlamento dichiarò ancora, che insieme a parecchie buone il concordato contenevi» anche determinazioni sommamente dannose e pericolose, che l’abolizione della prammatica sanzione era poi un’offesa per la Francia, un attentato contro i concilii di Basilea e Costanza e che era necessario appellare a un nuovo concilio.5 Tutta l’eloquenza del Du Prat si addimostrò inefficace, nè apportò alcun cambiamento nelle vedute dei parlamentari la concessione voluta dal papa, che pei benefici inferiori il valore venisse dichiarato in 24 ducati. 6 Essi rimasero fermi sul punto, che il concordato era contrario all’onore di Dio, alle liberti! della Chiesa ed al benessere del regno.7 Non meno forte fu l’opposizione della facoltà teologica 1 Queste dilazioni furono concesse il 1 luglio 1517 e i! 26 giugno 1518 colle * bolle Ihtdwm s ir/u idem, Dal. Konnte 151Ì Cal. lulii e Duriti vi sir/uidem, Dal. Roma? 151S Serto Cai. lulii. Originali nell’A r c h i v i o Nazionale a I* a-r i g i. La prima bolla k stampata in Mönch 1, 252 s. 1 Cfr. Relation presso Münch 1, 225 s. 3 Le * minute originali di queste patenti, in data di Parigi 13 maggio 1517, nell'A re bivio Nazionale a Parigi. Luogo e data vi sono stati aggiunti in seguito, come dimostra l'inchiostro. Cosi si spiega come altrove sia indicato il 12 maggio (Münch I, 251). * Münch 1, 258 s. IIefele-Hergenröther Vili, 737 s. 1 Münch I, 268 s, 6 Heff.i.e-Hergeneöthek VIII, 741. 5 Seconde Remontranee de la co'tr du parle ment in Münch I. 3)4-3'»7.