292 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 9. disposto ad abbandonare la protezione di Ferrara. 1 Come poi il re francese pensasse a mantenere le sue grandi promesse relative alla guerra turca si die’ a vedere allorquando nel maggio il papa chiese soccorso per Rodi, contro cui il sultano Selim meditava di fare un colpo : allora Francesco rifiutò nettamente qualsiasi aiuto.s Occasione a continue lamentele offrirono inoltre le continue usurpazioni dei Francesi nel Milanese, colle quali venivano gravemente lesi i diritti della Chiesa.3 Quasi a premio di tali offese Francesco I chiedeva pur sempre altre importanti concessioni, che se non si concedevano tosto egli usciva in grandi minacce. Nell’autunno del 1520 Francesco I si permise quanto a questo tali mancanze di riguardo verso il papa, che bisogna stupire della sua sconsigliatezza. Anzitutto richiese pel cardinale Gouffìer de Boissy il prolungamento per altri cinque anni della dignità di legato papale in Francia. Non contento della straordinaria concessione, Francesco I in questa circostanza volle ottenere ancora l’abolizione della clausola fino allora usata a tutela dei diritti del legato di Avignone. Invano, a mezzo dei suoi nunzi Staffileo e Rucellai, * il papa fece fare controrimostranze amichevoli: invano egli cedette nel senso, che scomparisse la clausola e per essa dovesse bastare la parola del re ; da settembre a dicembre si trattò della cosa senza arrivare ad intendersi.5 Contemporaneamente a questo dissidio, Francesco I attaccò un’altra briga. All’improvviso dichiarò che la Bolla Coenae non si dovesse pubblicare in Francia e che farebbe affogare chi ciononostante n’avesse l’ardire. Il papa, così scriveva il Cardinal Medici ai nunzi in Francia, preferisce non rispondere a questa minaccia perchè proferita sotto il dominio dell’ira; qualora però il re ripetesse simile proposito, i nunzi dovrebbero rispondere ridendo che tale minaccia difficilmente renderebbe il collegio cardinalizio disposto a soddisfare i desiderii francesi, sia che fosse quistione della nomina di un cardinale, sia che d’altri favori.6 Quest’ultima osservazione mirava a un’altra controversia scoppiata già al principio dell’anno. Quasi allo stesso tempo era stato chiesto il cappello rosso da Carlo V pel vescovo di Liegi, Eberardo von der Mark, e da Francesco I per Giovanni d’Orléans, arcivescovo di Tolosa, suo parente, 1 Nitti 272. 2 V. dispaccio 3 giugno 1520 del Paoluoci in Balav VI, 30. 3 Guicciardini XIV, 1. Cfr. Raynald 1521, n. 78. 4 Cfr. Pieper, Nuntiaturen 58 s. 5 Manoscr. Torrig. XXV, 387 s. Sanudo XXIX, 288, 447-448. La dignità di legato pontificio in Francia era stata prolungata d’un anno al Gouffìer il 22 luglio 1519. V. * breve di Leone X a Francesco I in data 22 luglio 1519. Archivio di Castel S. Angelo, Arm. IV, caps. I, n. 16 (Archivio segreto pontificio). 4 Manoscr. Torrig, XXV, 390.