Accrescimento del potere de'principi. 201 derico III, dopo il quale anche un sovrano così importante come Carlo V, non ostante successi temporanei, non potè più rimettere in ordine la scompigliata situazione. Le case principesche tedesche, ohe nell’età posteriore hanno influito in maniera più o meno decisiva sulle sorti del popolo tedesco, dal tempo di Federico III in poi guadagnarono la loro valida posizione a spese della podestà imperiale, volendosi riconoscere all’ imperatore soltanto certi diritti di supremazia. Fatale per questa evoluzione politica, come sotto parecchi altri rispetti, fu l’introduzione in Germania del diritto romano, 1 che fin dal secolo xm andò cacciando in misura progressiva le massime dell’indigeno giure germanico. I principi, che con esso cercarono di rassodare la loro potenza e sovranità, ne furono i più zelanti fautori. A partire dalla metà del secolo xv in quasi tutti i territorii tedeschi, tanto in quelli dei principi ecclesiastici quanto in quelli dei secolari, venne attuata una trasformazione ancor più profonda di prima del sistema di governo : i più importanti uffici di corte e posti di impiegati furono occupati da giuristi romani. ! Questa nuova burocrazia applicò nel governo e nell’amministrazione i principii del diritto romano. In luogo dell'autonomia primiera, rispondente all’evoluzione giuridica germanica, subentrò di più in più un governo burocratico, che irnmi-sehiavasi in tutto, tutto teneva sotto tutela, sfruttava come poteva il popolo e ne calpestava gli antichi diritti. « Stando alla detestabile teoria dei giuristi romani », dice Wimpheling, 3 « il principe deve essere tutto nel paese, il popolo nulla. Il popolo non ha che da ubbidire, pagare tasse e prestare servizi, e per giunta non da obbedire al solo principe, ma eziandio ai suoi ministri, che cominciano a far la parte di Aeri signori del paese e sanno foggiare gli affari in maniera, che i principi stessi governano il meno possibile ». I giuristi romani favorirono in particolare l’oppressione tributaria. L’applicazione del diritto romano e l’azione dei giuristi come consiglieri dei principi e proprietarii influì in modo sommamente dannoso sul peggioramento della condizione dei contadini, che sotto la signoria del nuovo diritto vennero in ogni paese privati di diritti, oppressi e scorticati. L’influenza dell’introduzione del diritto romano si estese a tutti i lati della vita del popolo ed ovunque ebbe come conseguenza una potente scossa delle condizioni vigenti.4 Finalmente l’accrescimento del potere del principe nel senso del prineeps romano antico ebbe come materia, che egli agognò, anche il dominio sul campo ecclesiastico. Di già lungo tempo prima 1 JANSSEX-PASTOR I1*, 548 ss. * Ibid. 570 s. * De arte impressoria 27" ; cfr. J A X SS EX —PASTOR I18, 570 s. ‘Gir. Janssen-Pastor I1*, 571 s., 576 s.