338 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 10. Uno dei lati più belli nel carattere di Leone X è la sua magnifica liberalità. Non vi fu quasi opera di carità cristiana, cui non abbia prestato soccorso. Monasteri e ospedali di Roma, ma anche molto più lontani, godettero della sua particolare sollecitudine. 1 Di soldati vecchi, poveri studenti, pellegrini, esiliati, ciechi, storpi, infelici d’ogni sorta, si prendeva largamente cura. 2 Non meno di 6000 ducati erano destinati annualmente ad elemosine.3 Nessuna meraviglia che, quando usciva, da tutte le parti accorressero bisognosi per ricevere i ricchi doni del papa ; * spesso questi infelici si collocaArano nel corridoio che conduceva al Belvedere, 5 ma specialmente cercavano di avvicinare Leone X nelle sue scampagnate. 6 Pel riscatto di poveri schiavi cristiani 7 operò non meno che pel mantenimento di quegli infelici che la smania conquistatrice dei Turchi aveva cacciati dalla loro patria. I libri di conto del suo governo sono pieni di infinite elargizioni a bisognosi di questa fatta. Tra coloro che da lui ricevevano pensioni regolari figurano, oltre a persone comuni, anche numerosi portatori di nobili nomi e di titoli superbi; così accanto ai membri della disgra- specialmente quelle degli ambasciatori (v. sotto, p. 342 s.). Ma poco dopo lo stesso Guicciardini XV, 3) osserva molto bene, che al Cardinal Medici furono attribuiti fatti realmente dovuti a Leone X. Matth. IIercoxanus (appo Fa-bronius 206) encomia in ispecie la castità siccome una delle principali virtù di Leone X e dice espressamente che egli la osservò anche da pontefice. Roseo e-Henke (III, 510 s.) e Reumont (III, 2, 125) hanno quindi rigettata l’accusa siccome senza fondamento. Le relazioni degli ambasciatori veneti e mantovani nulla contengono che possa dare appoggio all’indicata accusa: anche Ferrajoli trovò solamente in un dispaccio estense un’ insinuazione, che però nulla prova. Roscoe-Henke (II, 55) ha confutato l'affermazione che la fistola di cui soffriva Leone, fosse una conseguenza di vita immorale. Sia notato inoltre che anche Gregorovius (IV, 502) non dubita della moralità di Leone X. * Con Iovius Vita. 1. 4, cfr. Ttegest. Leonis X, nn. 2708, 3444, 3844. 5176, 5503, 6565, 16535 ; Bf.mbi Epist. I, 24. * Numerosi esempi in * Spese di Serapica I, II, III (Archivio di Stato in Rom a). 0 V. * Divers. Cam. LXIII, f. 126b (A rcliivio segreto pontificio). 4 Addì 19 agosto 1516 il papa andando a S. Maria Maggiore dispensò in ele- mosine 30 ducati. * Spese di Serapica I (Archivio di Stato in Roma). 6Le * Spese di Serapica II sotto il 19 maggio 1519 segnano: due. 10 a una donna nel corridore andando N. S. a Belvedere. 6 Numerosi esempi in * Spese di Serapica. Dal voi. II estraggo le elargizioni d’uu solo giorno passato in Corneto. Ivi sotto il 18 novembre 1520 è notato : « due. 8 per amor di Dio a due povero donne in Corneto ; due. 2 a un povero homo, al quale fu rubato due saehi di mele ; due. 25 a una donna, che li fu bruciata la casa in Corneto ; due. 10 a un giovane di Corneto per andar a studiare; due. 4 a le monache di S. Agostino; due. 7 a septe pescatori »; finalmente (( a 21 donne povere un giulio per una » ed un’elemosina a « fra Nicolo di Padua » (Archivio di Stato in Roma). 7 Cfr. 1ìegest. Leonis X, nn. 3471, 4559, 5056, 5261, 5500, 5585. V. anche le * Spese di Serapica III (Archivio di Stato in Roma).