La Trasfigurazione di Raffaello. quali convengono soltanto al mediatore glorificato tra Dio e gli uomini. Occhi e braccia sono sollevati al cielo quasi per non appagato desiderio del ritorno al Padre, che gli doveva venir concesso unicamente come ricompensa della sua passione. Da ambo i lati di Cristo, ma più in basso, pendono in alto, rivolgendosi a Lui in atto di somma venerazione, Mosè, il legislatore, che si stringe al seno le tavole della legge, ed Elia, il più glorioso dei profeti, col libro delle sue profezie. Come attratti per virtù magnetica dal Salvatore, essi muovonsi a guisa di pianeti attorno al sole, arrivando però solamente all’estremità del fulgore, che circonda il Trasfigurato : come la forza, così la luce parte unicamente dal Signore, che, fonte del lume, riluce da solo in abito bianchissimo, mentre le vesti dei patriarchi brillano in giallo e mezzo violetto. 1 Mosè ed Elia sostengono il raggio della luce divina; invece Pietro, Giacomo e Giovanni, gli apostoli prescelti, spaventati e acciecati sono caduti a terra sulla sommità spianata del monte; a sinistra stanno ginocchioni due diaconi martiri, che sono più piccoli degli apostoli, alla lor volta raffigurati più piccoli di Mosè ed Elia: ma su tutti sovrasta in sovrumana grandezza, sollevato al di sopra dello spazio e del tempo, il Salvatore che vola al cielo. Sotto il monte si svolge la scena, che, connettendola colla trasfigurazione, descrive l’evangelista Matteo (XVII, 14 s.), * del giovane lunatico, che gli apostoli non riuscivano a guarire. È il contrapposto più forte che possa pensarsi e che produce effetto tanto più vivo perchè, non certo a vantaggio dell’intera opera, questa parte fu eseguita da Giulio Romano. I congiunti e gli apostoli si sono schierati attorno all’infelice scontorto dalle convulsioni: molte di questo figure ricordano direttamente Leonardo da Vinci. 3 Nelle facce e atteggiamenti di essi si rispecchiano la compassione, la meraviglia, il terrore, la perplessità, la disperazione, ma in mezzo all’universale confusione alcuni apostoli accennano verso il monte, ove s’è recato Colui, che solo può prestare aiuto. Secondo l’idea dell’artista costoro non veggono il Trasfigurato, come non lo veggono gli altri riuniti al piede del monte: soltanto lo spettatore deve vederlo e per questa via costruire intellettualmente l’unità. 4 Al 1 Cfr. Springer 361; Jcsti, Die Verklärung Christi 1870, 30 s.; Grimm, Laben Raphaels 469 s.; Wölfflin 131 8. *Lo stretto nesso proprio con questo passo è dimostrato anche dalla rappresentazione dell’acqua nella sinistra del quadro, cosa non ricordata in alcuna descrizione. 3 Strzygowski 73 s. * AVoltmann li, 671. Strztgowski 72 ss. Cfr. anche Hagen, Briefe in die Heimat II, Berlin 1818, 346; Schlegf.i., Werke VI, 54 s.; Thiersch, A. v. Schaden, Frankfurt 1853, 139,142 s. ; Hasse, Kunststudien III ; Der Verklärung Christi, Breslau 1889 17 s. e Deutsche Literaturzeitung 1893, 463 s.