484 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 11, 2«. floamente rappresentata traendo libero profitto da un rilievo antico. ]\Iagnifiche sono anche le linee soprastanti dello sfondo architettonico ove con idea significantissima la divinità antica è messa in vista accanto a Paolo. La figura di quest’Apostolo agitato dai più diversi sentimenti spirituali, i sacerdoti, che conforme al loro ufficio dispongono le cose, e la brutta testa dello zoppo sanato raggiante di gratitudine, sono rappresentati in modo insuperabile. Affatto incomparabile si rivela il genio di Raffaello nel settimo cartone: la predica di san Paolo ad Atene. Difficilmente quell’uomo di fuoco, che, chiamato da Dio a rendere cristiano il mondo grecoromano, dedicò la poderosa vigoria del suo spirito a questa missione mondiale, fu mai raffigurato in maniera più grandiosa e splendida. Raffaello ha impiegato tutti i mezzi che sono a disposizione dell’arte per mettere in risalto come centro spirituale il « vaso d’elezione ». Quasi del tutto sul davanti, in posizione più elevata, il grande Dottore, vestito di verde con mantello rosso, qual colonna della fede sta in piedi nell’Areopago, che è reso riconoscibile da un tempio 1 e dalla statua di Marte, e animato dalla sua vocazione apostolica predica « Gesù Cristo e la risurrezione » (Atti XVII, 18 ss.). L’Apostolo, che nella posizione e vestiario presenta chiare reminiscenze del San Paolo di Masaccio nella cappella P>rancacci, ha le braccia simmetricamente sollevate verso il cielo e s’è avanzato fino al margine dei gradini. Chi ha visto anche una. sola volta questa poderosa figura piena di grandiosa maestà apostolica non la dimentica più; da questo predicatore senz’eguali irradia nella cerchia degli uditori profonda gravità e possente eloquenza. Paolo emerge sopra tutti non solo per la posizione più elevata in etti è, ma ancora perchè gli uditori tutti senza eccezione sono fatti più piccoli. L’impressione della sublime figura è finalmente accresciuta a mezzo della forte luce che le è data, pei cui a guisa di apparizione soprannaturale Paolo incatena l’assemblea, che non può sottrarsi al fascino del suo discorso. Nelle flso-nomie degli uditori si riflettono le impressioni più diverse: ascoltazione contro voglia, vivo scambio di idee, meditabonda riflessione e calmo dubbio. Due solamente sono al tutto persuasi della verità della nuova dottrina, un uomo e una donna, che a destra s’incamminano verso i gradini, e specialmente nello sguardo ardente e nelle mani stese del primo trovami espresse entusiastica dedizione al Dio or non più ignoto e letizia beatificante per la promessa della vita immortale. Anche qui Raffaello segue esattamente la Sacra 1 II tempio è imitazione del tempietto di Bramante presso San Pietro in Montorio e con esso Raffaello fece un altro omaggio all’amico e maestro. Molto giustamente lo Strzygowski (63) nota, che se si lasciano da parte le architetture dello sfondo, san Paolo spicca ancor più potentemente : « lo stesso Michelangelo non ha saputo figurare così il Creatore ».