92 Libro I. Leone X. 1513-1521. Capitolo 3. Del resto, non ostante la sua « alleanza » con Francesco, Leone X non intendeva per niente di buttarsi tutto in braccio ai Francesi, come fece ottimamente vedere l’invio, deciso il 13 dicembre 1515, di Egidio Canisio presso l’imperatore Massimiliano. Egidio doveva indurre Massimiliano alla pace con Venezia e dichiarare che il papa rimarrebbe fedele all’antica lega con lui. 1 L’aderire senza riserva a Francesco I parve impossibile a Leone X anche solo perchè la pace di Viterbo sigillava la cessione di Parma e Piacenza. Xè meno dura di questo sacrifìcio dovette essere pel papa la proposta di consegnare al duca Alfonso di Ferrara non soltanto Reggio, * ma Modena eziandio qualora venissero rimborsate la compra di Modena e le spese fatte dalla Santa Sede nelle due città.3 Almeno in parte Francesco raggiunse in questo punto il suo scopo, ma naufragò invece del tutto la sua intercessione a favore del duca d’ Urbino, il quale nel modo più villano aveva mancato al suo dovere di vassallo feudale verso la Santa Sede. 4 II re francese abbandonò alla sua sorte l’amico, tanto più facilmente in quanto che da ultimo il papa manifestò condiscendenza inaspettata in un’altra questione molto più importante. Leone X cioè, pel caso della morte attesa prossima di Ferdinando il cattolico, oralmente fece al re la prospettiva dell’investitura di Xapoli,5 mentre il re promise favori ai Medici impegnandosi inoltre a non immischiarsi nelle cose di Toscana.6 Quando Ferdinando mori (23 gennaio 1516),7 la situazione politica era però talmente cambiata in virtù della spedizione militare di Massimiliano nell’alta Italia, che Francesco I non potè sulle prime pensare ad una impresa contro Xapoli, 1 Bembi, E pisi. 13, 14. * Breve ai principi elettori tedeschi (accredita Egidio Canisio), datato « Scaricalasini Bonon. dioc.20dic. » nell’ Archivio segreta pontificio, arm. XI. IV, t. 5, f. 123. Cfr. Sanudo XXI, 417; XXII, 14, 26,175; Pieper 52; Voltolini 574; Misceli, in onore di A. tìraf, Bergamo 1903. SII. * La cessione di Reggio era già stata promessa neU’accordo del 14 giugno 1514 tra Leone ed Alfonso (Muratori, Antich. Est. II, 317 s.). 3 Guicciardini XII, 6. Madelin 92-93. Che fosse fatta questa promessa, deve confessarlo anche l’autore del raro opuscolo Risposta alla inventiva di D. Alphonso già duca di Ferrara, Roma [1522], il quale pure è tutto dalla parte di Leone X. 4 V. la lettera di B. Costabili al duca Alfonso (3 giugno 1516) presso Balax, Boschetti I, doc. 27. Cfr. sotto al capitolo 4. 5 V. la lettera sommamente interessante di Francesco I a T.orenzo de’ Medici. Tarascona 4 febbraio 1516. appo Reumont-Baschet, Cath. de Mfdieis 247-248 (v. De.tardins II, 764-765). Cfr. Guicciardini XII, 6. Mabet.in (94) non ha badato a queste due testimonianze. 6 V. la lettera di G. Gheri 21 febbraio 1517 appo Verdi 21. ’Leone n’ebbe la prima notizia il 9 febbraio 1516 a Firenze (Sanudo ' XXI, 510). Carlo annunziò la morte al papa da Bruxelles l’il febbraio. Questa,, che è la prima lettera di Carlo a Leone X, fu comunicata dall' Eiisf.s nello Histor. Jarhb. XIV, 832 dalle Lett. d. princ. II, f. 12 dell’A r c li i v i o Vaticano.