Leone X contro l’elezione di Carlo V. 175 essendoché nella notte del 22 gennaio, per una grave malattia di Lorenzo, il Cardinal Medici, col quale fino allora il papa aveva lavorato attorno alla questione elettorale, aveva dovuto recarsi a Firenze, donde ritornò solo ai 26 di marzo.1 Ma pel motivo fatto valere contro Carlo nell’istruzione per il Caetano era respinta eziandio la candidatura (lei re francese, i cui possedimenti, se non sostenevano confronto con quelli del re cattolico, erano però più uniti e più fecondi di risorse. 2 Non può sottostare a dubbio alcuno che di fatto anche l’elezione del re francese non sembrasse in sè per niente desiderabile al papa, poiché nella rassegna dei candidati al trono egli era passato sotto silenzio, come non entrante in considerazione.3 Ed anche nell’ istruzione, mandata al Bibbiena ai 27 di gennaio, di lavorare alla corte francese in favore di uno degli elettori, non v’ha pure una sillaba che dichiari come Francesco I sotto certe circostanze possa essere accetto. 4 Ma due soli giorni più tardi, nel pomeriggio del 29 gennaio, coll’ambasciatore francese il papa apertamente si dichiarò a favore della scelta di Francesco I e fece consigliare al medesimo di far tutto per distogliere gli elettori dall’absburghese e trarli a sè. Continuando il colloquio Leone X con piena disinvoltura disse che Francesco 1 doveva aspirare, siccome alla massima, alla dignità imperiale ; che se egli era persuaso potesse essere di pericolo la dignità imperiale sulla testa di un principe potente, pure l’offrirebbe più volentieri al signore della obbediente, religiosa e ragionevole nazione francese che al re cattolico. 6 Dove mai quest’improvviso cambiamento? Allo scopo di comprovare la piena sicurezza dell’elezione di Carlo, Erasmo Vitellio tuttora in Roma aveva comunicato in forma autentica al papa il pieno tenore dell’obbligazione dei cinque principi elettori combinata ad Augsburg. Sebbene già da lungo tempo ed in una forma quasi troppo favorevole a Carlo fosse stato comunicato al papa il successo ottenuto alla Dieta,8 pare che in Vaticano non vi abbiano dato il peso conveniente congetturandosi che si trattasse di pro- * Per primo richiamò l’attenzione su questa circostanza il Kalkoff, Pro-sess 404 s. * Cfr. i famosi, altrettanto spiritosi che mordaci Ritratti delle cose di Francia e Ritratti delle cose dell'A le ma (/nei del Machiavelli stampati nell’edizione milanese delle sue opere 1, Milano 1850: «Et se, oltre a la auctorita et grandeza ordinaria che si trova ne la corona de Francia, visi adiungessi questa altra extraordinaria de lo Imperio, X. S. conosce molto bene che il Cristianesimo andrebbe in cielo » scriveva addì 3 dicembre 1518 Medici al Bibbiena. Manoscr. Torrig. XXIV, 215. 3 Più tardi Leone X tentò di scusare questa pretermissione e dichiarare che nulla aveva saputo dell’aspirazione di Francesco I. Manoscr. Torrig. XXV, 381, ‘ Xitti 151, n. I. 5 Reichstagsakten I, 2158-160; cfr. 204, 205. ‘Cfr. Manoscr. Torrig. XXIV, 20 e Saxcdo XXVI, 166.